Pugnali nascosti nelle aste portabandiera, tre Daspo ai tifosi del Mantova arrivati a Padova

I provvedimenti del questore nei confronti di due adulti e del figlio di 17 anni di uno di loro in trasferta per il big match di calcio

Il pugnale nascosto nell'asta portabandiera
Il pugnale nascosto nell'asta portabandiera

Con i pugnali nelle aste portabandiera avevano cercato di entrare allo stadio per il big match di Lega Pro tra Calcio Padova e Mantova 1911: i poliziotti della Digos della Questura di Padova hanno notificato nei confronti di tre tifosi mantovani, rispettivamente di 51, 43 e 17 anni, il Daspo disposto dal Questore della provincia di Padova Marco Odorisio, della durata di 5 e di 3 anni.

Nel corso dei controlli effettuati durante le fasi di accesso nel settore Curva Nord-Ospiti degli oltre 1.200 sostenitori mantovani, i poliziotti della questura e gli stewards impegnati nelle operazioni di filtraggio hanno scoperto che nell’asta portabandiera che teneva un tifoso minorenne vi fosse un pugnale della lunghezza di 23 cm con una lama a doppio filo della lunghezza di 9 cm.

Sequestrati agli ultras pugnali dentro le aste portabandiera prima di Padova Mantova
Il pugnale che esce dall'asta della bandiera

Il 17enne è stato fermato e identificato così come il 51enne che, al momento del controllo, era in sua compagnia e il padre del giovane, 43enne il quale aveva poco prima fatto accesso all’interno dello Stadio.

Personale della Digos si è pertanto immediatamente attivato al fine di effettuare ogni necessario accertamento, riscontrando come il terzetto fosse giunto da Mantova a bordo di uno dei pullman della tifoseria organizzata.

Al termine degli accertamenti, tutti e tre i tifosi mantovani sono stati denunciati in stato di libertà, il 17enne alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia per il porto dell’arma, un pugnale della lunghezza di 23 centimetri con lama a doppio taglio di 9 centimetri il cui manico termina con un tappo che si avvita all’asta della bandiera rimanendo completamente occultato al suo interno; alla procura della repubblica di Padova, il 51enne, che a lui si accompagnava per favoreggiamento personale, ed il padre del ragazzo per aver omesso di vigilare sulla condotta tenuta dal figlio minore in occasione della partita di calcio ed in particolare durante l’accesso allo Stadio, entrando prima di lui senza attendere che il figlio superasse i controlli al pre-filtraggio.

Il Questore ha sottoposto i tre tifosi mantovani al provvedimento di Daspo. Si è ritenuto, infatti, che il tentativo di introdurre all’interno dell’impianto sportivo un’arma bianca che, soprattutto se utilizzata in un contesto di accesa rivalità delle tifoserie del Mantova e del Padova, è da ritenersi particolarmente pregiudizievole per la sicurezza e l’ordine pubblico.

Il provvedimento è stato adottato vista l’oggettiva gravità del fatto e la necessità ed urgenza di impedire la reiterazione di comportamenti analoghi in occasione o a causa di manifestazioni sportive che si svolgono anche più volte nell’arco della settimana.

La durata del divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono le manifestazioni sportive, commisurata all’entità dell’episodio nel suo complesso, alla pericolosità per l’ordine e la sicurezza pubblica dell’autore, nonché ad elementi soggettivi desunti dal grado di coinvolgimento del suo destinatario, è stata disposta per 3 anni nei confronti del 17enne e per 5 anni nei confronti dei due adulti e vieta l’accesso ai luoghi ove si svolgono incontri di calcio di qualsiasi società sportiva, serie e categoria.

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