Quel tratto teatrale del passato

Arriva “Ritorni di fiamma” il nuovo libro di Mario Isnenghi, grande innovatore degli studi storici italiani contemporanei, per molti anni docente a Padova e a Venezia. Il sottotitolo, “Storie...

Arriva “Ritorni di fiamma” il nuovo libro di Mario Isnenghi, grande innovatore degli studi storici italiani contemporanei, per molti anni docente a Padova e a Venezia. Il sottotitolo, “Storie italiane”, dice del carattere non onnicomprensivo del volume che tuttavia è, a suo modo, una vera e propria Storia d’Italia dall’Unità a oggi, parallela e diversa rispetto a quella che lo stesso Isnenghi ha scritto tre anni fa.

Qui a dominare è un punto di vista particolare, quello proprio dei “Ritorni di fiamma” cui rimanda il titolo. Per Isnenghi la storia italiana è caratterizzata dai “ritorni di fiamma” che vanno intesi in due modi diversi. Si può cominciare, come fa il libro, dal Risorgimento, che è appunto un ri-sorgimento.

Nell’immaginario ottocentesco l’Italia non nasce, ma risorge e andando cento anni dopo i brigatisti rossi non provano a fare una rivoluzione, ma a rifare la Resistenza. Ma si potrebbe continuare – secondo Isnenghi - perché gli italiani continuano non solo a rileggere la propria storia, ma a riviverla ricominciando sempre da dove ritengono che sia stata interrotta, deviata, cambiata di senso. I “ritorni di fiamma” sono poi anche degli individui, sono il continuo guardare indietro e far rivivere ciò che è già stato. In Italia – racconta Isnenghi - si può nascere mazziniani, diventare conservatori, ma poi, magari, tornare nuovamente democratici e rivoluzionari. Ognuno così finisce per avere due, tre vite, ognuno diventa post qualcosa, ma magari anche post-post qualcosa.

È un tratto teatrale della storia italiana, o meglio ancora del modo in cui gli italiani leggono la loro storia, perché anche in questo libro Mario Isnenghi mescola i due piani nella convinzione, che lo ha sempre accompagnato, che non esista Storia senza percezione della Storia, senza mito, se si vuole.

Non a caso in questo libro sono protagonisti soprattutto i libri che raccontano la storia nel suo farsi, da Silvio Pellico a Emilio Lussu fino alle memorie dei brigatisti o la lettera di Aldo Moro. Non si tratta di corsi e ricorsi, Isnenghi ha ben presente che la storia è fatta di differenze e non di similitudini, ma di una possibilità di lettura che attraversa più di cento anni e racconta molto anche dell’oggi.

Nicolò Menniti-Ippolito

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