Razzia a Camin furto in patronato e poi in chiesa

CAMIN. Un doppio colpo dal bottino misero ma allo stesso tempo sacrilego, messo a segno, a quel che sembra, più da vandali che da ladri veri e propri. È stata una settimana da dimenticare per la comunità di Camin, colpita prima dalla razzia e dagli atti di vandalismo al patronato di via San Salvatore, quindi dal furto dell’altra notte alla chiesa di San Clemente nella frazione di Granze (foto).
Un furto con scasso, quest’ultimo, con i ladri entrati in azione in piena notte sfondando la porta d’ingresso della scuola di ristorazione Dieffe, ospitata nei locali parrocchiali attigui al patronato. Oltre alla porta principale, è stata sfondata anche quella della segreteria, ma all’interno, nonostante ci fossero anche due computer, i ladri non hanno portato via niente. Cercavano contanti e hanno pensato così di entrare in chiesa, rovistando dappertutto e trovando sia la cassetta delle offerte che le chiavi. Presi i soldi che c’erano all’interno, fortunatamente solo una cinquantina di euro, i ladri sono scappati rubando anche un paio di candele e lasciando la cassetta per terra sul piazzale della chiesa, dove è stata ritrovata lunedì mattina dalla signora delle pulizie che ha avvertito subito la polizia.
La parrocchia è retta da don Ezio Sinigaglia, parroco anche di San Salvatore a Camin, dove la settimana scorsa qualcuno ha pensato bene di intrufolarsi di notte all’interno del patronato. Dopo aver scassinato la macchinetta automatica che distribuisce il latte fresco, i ladri sono riusciti ad entrare nella cucina, portando via tutto quello che potevano: birre, coca cola, patatine e ciuccetti. «Se qualcuno ce l’ha con me? No non ci ho mai pensato e non è così», spiega don Ezio. «Negli ultimi anni subiamo furti sempre in questo periodo. Peccato, di solito le offerte di Granze le riporto a Camin invece stavolta le ho lasciate in chiesa». (s.v.)
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