Recuperate le ostie buttate via dai ladri

MONSELICE. Sono state recuperate tutte le particole consacrate, circa un centinaio, rubate lunedì dal tabernacolo della chiesa di San Giacomo Apostolo (nella foto). L’altra sera alle 20.30 una donna...

MONSELICE. Sono state recuperate tutte le particole consacrate, circa un centinaio, rubate lunedì dal tabernacolo della chiesa di San Giacomo Apostolo (nella foto). L’altra sera alle 20.30 una donna ha telefonato ai carabinieri segnalando di aver notato la presenza di alcune ostie sotto le piante di un’aiuola di piazza XX settembre. Sul posto è intervenuta una pattuglia della stazione di Monselice, che le ha raccolte e subito riconsegnate alla parrocchia. I fedeli, che erano riuniti per una preghiera di riparazione per il grave atto profanatorio, sono esplosi in un applauso spontaneo. «Eravamo numerosi in chiesa e stavamo recitando il terzo mistero del rosario quando, attorno alle 20.50, le ostie ci sono state restituite. Abbiamo provato una grande gioia» racconta il parroco don Marco Galante, «ora siamo più sereni, perché significa che chi ha agito era interessato al calice, non al suo contenuto. La cosa più preziosa, il corpo di Cristo, è tornata a casa».

La notizia del furto sacrilego aveva suscitato reazioni di profondo sdegno e dolore in città. «Eravamo tutti molto turbati per quanto accaduto. In una circostanza così negativa, però, ho avuto modo di toccare con mano la fede della nostra comunità cristiana, che si è riunita attorno alla centralità dell’Eucarestia. Anche stamattina (ieri, ndr) ho ricevuto decine di messaggi da parte di persone che esprimevano sollievo per il recupero delle particole. Un ringraziamento va alle forze dell’ordine e alla signora che le ha ritrovate». Le altre particole, portate via lunedì, erano già state rinvenute all’interno di una delle due pissidi sottratte dal tabernacolo, quella di minor valore, a sua volta ritrovata, qualche ora dopo il fatto, in un angolo della chiesa. Tutte le ostie sono ora sotto la custodia di don Marco, che è in attesa di ricevere indicazioni precise dalla Curia. Il fatto che i ladri abbiano deciso di liberarsene porta a escludere l’ipotesi più temuta, quella dell’incursione compiuta da una setta satanica per scopi rituali. Nelle mani dei predoni rimane una pisside: quella che ha maggior valore economico. Davide Permunian



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