Reperti archeologici tra le condotte Bloccato il cantiere

Emersi dagli scavi i resti di una via romana e di un palazzo Teleriscaldamento in altra zona per non perdere i soldi
Di Nicola Cesaro

ESTE. L’impero romano colpisce ancora. A farne le spese, questa volta, è il cantiere del teleriscaldamento promosso da Comune e Sesa a partire dallo scorso marzo. Operai e macchine impegnate da mesi alla porta occidentale della città si sono infatti imbattuti in una serie di ritrovamenti archeologici che, di fatto, hanno imposto lo stop ai lavori e costretto l’amministrazione comunale a proseguire con il cantiere in un’altra direzione. Il teleriscaldamento era ormai arrivato in via Maganza ed aveva già raggiunto edifici pubblici come la sede del Consorzio di bonifica Adige Euganeo, la chiesa del Pilastro e il vicino istituto scolastico. Il passo successivo avrebbe visto predisporre gli allacciamenti a decine di famiglie residenti in via Augustea, via Tacito, via Annio, via Bassano del Grappa e via Salute. Le indagini archeologiche, che da sempre accompagnano i lavori nel sottosuolo atestino, hanno però imposto l’alt ai lavori: «In queste aree, infatti, gli scavi hanno portato alla luce un’antica strada romana e resti che sembrano essere quelli di un palazzo pubblico, sempre di età romana» spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Stefano Agujari Stoppa «Scoperte, queste, che confermano l’alta valenza archeologica di questo quartiere». Ad oggi è veramente difficile dare ulteriori indicazioni su questi rinvenimenti, che sono sotto la lente della Soprintendenza ai Beni archeologici del Veneto.

Il vero problema, tuttavia, non è stato il ritrovamento di strada e fondamenta, quanto l’obbligo che ha il Comune di terminare i lavori per il secondo stralcio del riscaldamento entro dicembre, pena la perdita del finanziamento europeo assegnato a questo intervento. «Per questo abbiamo adottato una variante, attualmente all’esame della Regione, che devia i lavori verso la zona industriale» continua l’assessore «Di fatto modifichiamo il tracciato anticipando interventi previsti nel successivo stralcio di lavori, mantenendo inalterata la lunghezza delle condotte del teleriscaldamento, ma anche la potenza dell’impianto e la spesa».

Il cantiere si spingerà dunque sulla Sr 10, dove già alcuni lavori sono stati realizzati garantendo il collegamento alla rete a edifici come quello della casa di riposo Santa Tecla, dell’Irea Morini Pedrina e del patronato Redentore. La settimana prossima gli operai metteranno mano al tratto di regionale 10 che va dal supermercato Famila alla stazione di servizio Eugas, circostanza che potrebbe causare non pochi disagi agli automobilisti: è infatti prevista l’istituzione di un senso unico alternato sulla Padana Inferiore. In seconda battuta il cantiere si sposterà dalla rotatoria di via Cesare Battisti, all’altezza della Komatsu.

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