Riciclaggio internazionale Vazzoler ricusa il giudice

Colpo di scena nel processo che si sta celebrando nei confronti di Alberto Vazzoler, il dentista faccendiere originario di Musile di Piave e trapiantato a Padova, accusato di aver creato un’organizzazione internazionale con la quale avrebbe riciclato ben 117 milioni di euro per clienti evasori. «Ricuso lei signor giudice visto che non mi fa spiegare le mie ragioni!» ha gridato visibilmente alterato ieri nell’aula del tribunale di Padova. Il giudice è Nicoletta De Nardus, presidente della sezione penale del tribunale ma anche del collegio di fronte al quale è in corso il processo. Processo che va avanti in attesa della decisione della Corte d’appello, nonostante la ricusazione del giudice da parte di Vazzoler presentata non a caso alla vigilia dell’udienza del 4 marzo prossimo durante la quale pubblica accusa e difesa dovranno dire la loro, poi la sentenza. Un escamotage per tirarla per le lunghe ormai quando è arrivata la resa dei conti? Ieri è stata interrogata Daniela Saitta, commercialista romana e consulente dell’imputato, presente a quasi tutte le udienze accanto al team di difensori formato dal penalista Francesco Murgia e dalla collega Maria Grazia Stocco. L’esperta ha insistito: nessuna prova che Vazzoler fosse a conoscenza della provenienza illecita dei soldi che transitavano attraverso le sue società per quanto riguarda il danaro destinato al paradiso fiscale di Dubai. E il danaro transitato in Croazia tramite altre sue società provenienti da cooperative? Non erano frutto di evasione fiscale. Vazzoler se n’è rimasto in silenzio, dietro di lui la fidanzata trevigiana Silvia Moro, quella che aveva cucinato in forno uno strudel dimenticando che il fidanzato aveva nascosto al suo interno 40 mila euro in contanti andati letteralmente in fumo come emerso dalle intercettazioni. È ancora indagata dalla procura di Venezia alla quale è stato trasferito il procedimento a suo carico come quello dell’altra coindagata Elena Manganelli Di Rienzo.
Alla fine dell’udienza i due legali avevano chiesto una perizia tecnico-contabile sui flussi di soldi e la convocazione di due testi residenti in Croazia già citati dalla difesa. Testi che, ieri, per l’ennesima volta non si sono presentati. Il tribunale ha respinto le richieste e al termine della lettura della decisione da parte del presidente De Nardus, l’ira di Vazzoler è esplosa. —
Cristina Genesin
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