Ruba su Facebook l'identità all’arbitro Gava, assolto

PADOVA. Aveva creato un profilo Facebook a nome dell’allora arbitro di serie A, Gabriele Gava della sezione di Conegliano. Ma non per fargli un dispetto. Anzi. Era un suo fan, lo riteneva un idolo, un esempio sportivo. Ma il fischietto nella posizione che ricopriva, per tutelarsi, ha dovuto sporgere denuncia al commissariato di Conegliano.
È rimasto di sale quando ha scoperto che quel profilo a suo nome in Facebook, lui che non si era mai iscritto, l’aveva aperto un suo collega arbitro della sezione di Padova, Voleksandr Kolanov, 21 anni, ucraino, che dirige gare in categoria dilettantistiche. Gava considerato che quel profilo era stato aperto da un collega che nulla di male poteva fargli, l’ha fatto presente al giudice che l’ha interrogato, chiedendo che l’imputato venisse assolto. E così è stato.
È stato assolto per non aver commesso il fatto: non c’è stato danno per nessuno. Il pubblico ministero d’udienza per il reato di sostituzione di persona, aveva chiesto per l’ucraino una condanna a 4 mesi. Su quel profilo il fischietto padovano pubblicava le designazioni della serie A, quando comparivano nel sito Internet dell’Aia e della Figc, quindi diversi tifosi le commentavano: alcuni lasciavano scritti a favore dell’arbitro coneglianese, altri contro. Come ovvio. L’arbitro Gava ha avuto una carriera brillante.
Ha esordito in Serie A il 4 dicembre 2005 dirigendo la gara Sampdoria-Empoli (2-0). Al termine della stagione sportiva 2011-2012 ha diretto 89 partite in serie A. Il 2 luglio 2012 viene dismesso dalla Can A per normale avvicendamento, concludendo così la sua carriera arbitrale a livello nazionale come arbitro effettivo. Il 5 luglio 2012 viene nominato tra i membri della commissione arbitrale di Lega Pro per la stagione 2012-2013, carica confermata anche per la stagione successiva. È stato ed è un esempio per migliaia di arbitri dilettantistici. Ma quanto fatto da Kolanov non va imitato. Ha esagerato, seppur in buona fede.
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