Schiacciato dall’ascensore, condannati i datori di lavoro

CHIESANUOVA. Doppia condanna e un’assoluzione per il drammatico incidente sul lavoro costato la vita a Simone Lazzarini, il 35enne tecnico della ditta Due.Bi Ascensori, schiacciato dal montacarichi durante un intervento di manutenzione in corso nel condominio «Rosa» in via Luxardo a Torre il 15 settembre 2009. Il giudice monocratico Marina Ventura ha inflitto 9 mesi di reclusione (con la sospensione condizionale) ai fratelli Claudio Basso e Paolo Basso, rispettivamente di 45 e 53 anni di Padova, titolari della ditta Due.Bi, mentre è stato assolto l’ingegnere Edoardo Milli, 41 anni di Martellago (Venezia), il consulente dell'azienda incaricato di stendere il Piano di valutazione dei rischi (assolto sia pure con la formula «...quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l'imputato lo ha commesso, che il fatto costituisce reato...»). Oltre alle spese, i Basso sono stati condannati a pagare una provvisionale immediatamente esecutiva (un anticipo sul risarcimento) di 240 mila euro alla moglie e alle due figliolette della vittima che, a oggi, non hanno incassato un euro, di 12 mila euro alla sorella: tutti i familiari si erano costituiti parte civile assistiti dall’avvocato Giorgio Gargiulo. Il resto del risarcimento dovrà essere stabilito in un separato giudizio civile.
Simone Lazzarini, che viveva a Chiesanuova, era arrivato intorno alle 9 nel condominio per alcune verifiche sull’ascensore. Fermo al piano terra, si era sporto attraverso la porta aperta del vano ascensore, aveva allungato la testa nel vuoto e, all’improvviso, il montacarichi si era spostato investendo in pieno il tecnico. Il pm Emma Ferrero, titolare dell’indagine, aveva chiesto l’archiviazione. Il gip Mariella Fino aveva respinto la richiesta, accogliendo l’opposizione dell’avvocato di parte civile, Giorgio Gargiulo, e ordinando una consulenza tecnica. L’esperto (l'ingegnere Luciano Dal Maso dell'Arpav), pur individuando degli errori nella condotta del tecnico, aveva evidenziato carenze nel Piano di valutazione dei rischi e, da parte dei Basso, la mancata consegna al dipendente di copia degli schemi elettrici dell'impianto.
Cristina Genesin
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