Scontri a Parma, l'allenatore del Mestrino Brocca rischia la panchina

È uno dei “capi” storici della curva all’Appiani e diffidato nel 2001. Ora dovrà chiedere una deroga
Andrea Brocca, 46 anni, allena il Mestrino e ha preso un Daspo di 5 anni
Andrea Brocca, 46 anni, allena il Mestrino e ha preso un Daspo di 5 anni

PADOVA. Le “voci” giravano da un pezzo, ma quando la notizia diventa ufficiale, si sa, la “mazzata” è dura da digerire. Andrea Brocca è tra i nomi eccellenti del gruppo di ultras padovani raggiunti dai Daspo emessi dal questore di Parma, Pier Riccardo Piovesana, in relazione agli scontri fra opposte tifoserie avvenuti prima della gara di Lega Pro fra i ducali e i biancoscudati in un bar vicino allo stadio “Tardini”.

Il provvedimento più pesante - 5 anni di interdizione da ogni avvenimento sportivo più obbligo di firma negli orari in cui gioca il Padova - è proprio per lui, uno dei capi storici della curva quando si era all’Appiani e oggi allenatore del Mestrino, che occupa il secondo posto nel girone C di Promozione, dietro il Porto Viro capolista. Non vuole parlare, ed è comprensibile, ma le immagini delle telecamere esterne al bar Primavera della città emiliana, dove sono avvenuti gli incidenti, analizzate attentamente dagli agenti della Digos padovana, lo immortalano con una sedia in mano, nel tentativo più di difendersi che di offendere. Una rissa durata pochi minuti, in cui sarebbero state coinvolte una sessantina di persone, di cui una quarantina, con il volto nascosto da fazzoletti e sciarpe, di fede gialloblù, mentre i veneti non arrivavano alla ventina di unità.

Brocca è tra i quattro identificati, tutti a viso scoperto, che fuori dal locale cercano in qualche modo di non subìre l’aggressione fisica dei supporter emiliani. Il fatto che brandisca quella sedia, però, è stato ritenuto dagli inquirenti un’aggravante della sua posizione, anche se nel parapiglia non sembrerebbe colpire nessuno.

Adesso, in attesa del provvedimento amministrativo (che ieri sera non gli era ancora stato notificato), il problema che si pone, al di là del non poter più mettere piede in uno stadio, è se potrà continuare o meno ad andare in panchina la domenica con il Mestrino. Ieri pomeriggio la società, appresa la notizia, si è riunita per valutare la situazione. Ci sono dei precedenti favorevoli che potrebbero indurre Brocca a chiedere la deroga al Daspo per le partite della sua squadra: l’ultimo, di tali precedenti, risale al novembre 2013, quando nella Seconda Categoria campana Francesco Vetromile è stato riabilitato a tempo pieno dal questore di Salerno, ed è tornato in sella, dopo un iter peraltro laborioso, al Vignale, la sua squadra. Il Daspo gli era stato comminato sino al maggio 2014 per quanto successo al termine di una partita, ma «siccome si tratta di dilettanti», era stata la tesi dell’avvocato difensore, «è tutelato non il diritto al lavoro ma quello a prender parte a manifestazioni ludiche pur nel rispetto dei vincoli amministrativi».

Il ricorso appare scontato, ma intanto grava l’incertezza per quanto riguarda il prossimo impegno, quello che il Mestrino giocherà in casa, domenica, alle ore 14.30, contro il Torre.

Brocca in passato era stato condannato a 11 mesi (pena poi cancellata dall’indulto), dopo quanto accaduto il 5 agosto 2000 all’Euganeo in occasione dell’amichevole Padova-Modena, quando ci furono scontri con le forze dell’ordine frappostesi tra i padovani e i tifosi “canarini”, considerati rivali acerrimi di quelli biancoscudati per il gemellaggio stipulato con i veneziani, all’esterno della tribuna ovest dello stadio. Da allora ad oggi mai più nessun problema con la giustizia.

 

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