Scout per sempre: in un libro la grande avventura delle donne guida

Edda Bolzonella Vais e Marcella Sernini raccontano la storia dell'Agi padovana, iniziata nel 1945 con Anna Giacon. "Una dimensione religiosa che non è limite" 

PADOVA. È un volume che si fa sfogliare: pieno di sorrisi, di volti sereni e accesi, di natura e di passione. Le foto, moltissime, raccontano di per sé quello che è il tema di questo libro («Guida AGI. Scout per sempre. Storia e Storie di Guide, a Padova e dintorni» di Edda Bolzonella Vais e Marcella Sernini. Imprimenda Edizioni): la nascita dell’Associazione Guide Italiane e di quanto questa abbia contribuito allo sviluppo dello scoutismo femminile in Italia.

A Padova, in particolare e a partire dal secondo dopoguerra, il fermento è stato notevole: dal 1946 al 1974 le adesioni sono state sempre più numerose, tanto da arrivare a superare le 200 unità. Ma chi sono queste donne chiamate guide?

Ce lo raccontano le autrici di questo volume, e lo fanno usando le parole stesse, datate 1921, del fondatore dello scoutismo, Sir Robert Baden-Powell: «Recentemente mi è stato chiesto perché avessi scelto il nome di “guide” per il movimento delle ragazze, invece di chiamarle “Girl Scouts”. Il termine “guidare” sembra riassumere in una parola l’alta missione della donna, come madre, come moglie e come cittadina. Il nome “guida” è quindi il migliore che possa esser dato a una ragazza, quale alto richiamo all’ideale cui essa si sta preparando. Questo valore sarebbe perduto e lo scopo svilito se si usasse il termine “scout”. Ciò significherebbe niente di più che l’imitazione del movimento dei ragazzi senza uno scopo o idea ulteriori, e inviterebbe le ragazze a seguire un modello altrui piuttosto che assumerne uno loro proprio, a indebolire la situazione anziché rafforzarla come la vita moderna richiede».

Una posizione forte che ha dato impulso e infuso passione nelle tante ragazze che negli anni hanno “promesso” la loro dedizione alla causa. Fu merito di Anna Giacon, padovana, studentessa di giurisprudenza, la nascita dell’AGI in città. In una sua lettera racconta come andarono le cose: «Nell’autunno 1945 padre Giordano Ceccarelli, trasferito dalla Svizzera a Santa Giustina a Padova, mi propone di iniziare il movimento delle “guide”… Siamo un gruppo di 16. Il 17 novembre 1946, nella cappella della Madonna costantinopolitana della Basilica di Santa Giustina, il gruppo affida la propria promessa. Credo che non sia troppo spinto se paragono la commozione nostra a quella che abbiamo avuto nel giorno della nostra prima Comunione, aumentata da una maggior coscienza perché pronunciare un prometto innanzi all’altare è stato assumere consciamente un peso, una responsabilità, un impegno».

La dimensione religiosa è connaturata al movimento, ma non lo limita: presente in tutte le nazioni, comprende tutti i gruppi etnici e ogni credo. Il volume ha come destinatari le persone che hanno vissuto o stanno vivendo l’esperienza di scoutismo, ma risulta interessante anche a chi abbia voglia di avvicinarsi a questo mondo, e voglia conoscerne la storia, le regole, le gerarchie, il glossario e tutto ciò che implica sposare questo modo di affrontare la vita. Edda Bolzonella Vais, che è stata Commissaria di zona a Padova dalla fine degli anni Cinquanta, lo riassume perfettamente con queste parole: «Il guidismo mi ha introdotto in una grande avventura, vissuta intensamente, che ha orientato tutta la mia vita… ho imparato ad avere fiducia in me stessa e ad aver il coraggio di provare prima di dichiarare impossibili le cose».

Perché in fondo lo scoutismo è questo: andare oltre l’apparenza e alle soluzioni di comodo e alzare, sempre, l’asticella dei propri sogni.

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