Sei anni e mezzo al rapinatore rimasto bloccato nella bussola

VIGONZA. Il rapinatore era rimasto bloccato nella bussola della Cassa di Risparmio del Veneto, in via Grandi, grazie alla prontezza di un dipendente. E il complice, nonostante avesse sparato più...
BELLUCO.RAPINA CON ARRESTO VIGONZA
BELLUCO.RAPINA CON ARRESTO VIGONZA

VIGONZA. Il rapinatore era rimasto bloccato nella bussola della Cassa di Risparmio del Veneto, in via Grandi, grazie alla prontezza di un dipendente. E il complice, nonostante avesse sparato più colpi sulla vetrata, non era riuscito a liberarlo. Rapina fallita e uno dei malviventi in manette. Ieri quest’ultimo è stato condannato dal gup padovano Mariella Fino che ha inflitto sei anni e sei mesi di carcere, oltre a una multa di seimila euro e alla misura di sicurezza della libertà vigilata per tre anni (una volta espiata la pena) a Giovanni Pollara, 41 anni compiuti l’8 gennaio, originario di Gela, penultima residenza a Tribano e ultima nel carcere Due Palazzi di Padova. Condanna subito esecutiva visto il passato da pluripregiudicato dell’imputato, chiamato a rispondere di tentata rapina aggravata con l’uso delle armi.

Il colpo andato male risale al 17 dicembre 2013. Dopo l’arresto, forse per ottenere qualche piccolo sconto di pena, Pollara si autoaccusa di altre rapine, tentate o consumate, senza mai rivelare i nomi dei complici: una precedente rapina andata a buon segno nella stessa filiale, il 29 agosto 2013 (bottino di oltre 24 mila euro) e altre due a Perarolo di Vigonza nella filiale di Carige, rispettivamente messe a segno il 18 novembre 2013 (bottino oltre 17 mila euro) e il 9 dicembre dello stesso anno (bottino 17.600 euro). Ieri, sorpresa. Sempre il gip Fino ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Pollara per i colpi nella banca di Perarolo, ma anche per la rapina nella filiale della Cassa di Risparmio del Veneto a Bottrighe di Adria, avvenuta il 3 dicembre 2013 quando fece irruzione con due banditi mai identificati, armato di un fucile a pompa (bottino di circa seimila euro) e nella filiale Unicredit di Chiesanuova a Padova, risalente al 6 novembre 2013 (era armato di un taglierino ma il colpo non riuscì perchè le casse erano chiuse). Pollara era stato condannato a 17 anni di carcere per varie rapine. Dopo un periodo trascorso in cella, aveva ottenuto il permesso di uscire di giorno dalla struttura penitenziaria per lavorare, tuttavia ha continuato a fare il rapinatore. Successivamente è stato condannato a un anno per lesioni e, nonostante la detenzione domiciliare (sempre con il permesso di andare al lavoro), ha proseguito nella più redditizia e precedente “attività in banca”.

Cristina Genesin

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova