Shopping per 800 mila euro con le carte di credito aziendali

DUE CARRARE. Viaggi da sogno nelle località turistiche più esclusive del pianeta, soggiorni in hotel di lusso (Molino Stucky e Cavalieri Hilton compresi) in città come Venezia, Roma, Parigi e New York, acquisti di abbigliamento costosissimo di maison famose come Louis Vuitton per un valore complessivo di circa 800 mila euro. Tutto a carico dell’azienda per la quale lavorava: la Valvitalia, una multinazionale con circa mille dipendenti e un fatturato nel 2013 di 416 milioni di euro. Un colosso internazionale che produce e commercia valvole e altri componenti per l’industria del petrolio, dell’acqua e del gas naturale, che ha un sito produttivo anche a Due Carrare. Ed è proprio nella filiale di via Campolongo che operava come impiegato amministrativo G.G., 48 anni, residente nel comune di Montegrotto, denunciato dai carabinieri a piede libero per appropriazione indebita e indebito utilizzo delle carte di credito dell’azienda. L’uomo, che conosceva a memoria i codici di undici carte di credito della Valvitalia utilizzate dai manager e dai dipendenti per pagare aerei, alberghi e ristoranti quando si recavano in trasferta, aveva trovato il sistema tramite PayPal di effettuare online pagamenti a suo favore di hotel, viaggi aerei e acquisti di vario genere.
Ammonterebbe a circa 800 mila euro il prelievo illecito effettuato in cinque anni, dal 2009 al 2014. L’impiegato, che aveva come compito la gestione delle undici carte di credito, all’inizio mischiava addebiti regolari per conto della ditta a qualche piccola somma che sottraeva per pagamenti propri. Col passare del tempo, visto che lo stratagemma funzionava e che nessuno sospettava di lui, G.G. ha incominciato a utilizzare quantità di denaro sempre più importanti per viaggi da sogno e acquisti sempre più costosi. Negli ultimi sei mesi, dopo aver affinato i meccanismi del suo operare e sentendosi evidentemente al sicuro, avrebbe sottratto alla Valvitalia Group - sempre tramite le carte di credito - circa 250 mila euro per spese personali. Fino a quando l’azienda che ha sede a Ravazzano (in provincia di Pavia) non si è accorta dell’ammanco, decisamente notevole, ha capito che si trattava di una truffa e ha denunciato il dipendente ai carabinieri.
Le indagini effettuate dai militari del nucleo investigativo e radiomobile di Abano hanno portato a ricostruire, passaggio per passaggio, l’ingegnoso “modus operandi” dell’impiegato, che si muoveva on line dal computer di casa. Da una perquisizione effettuata nell’abitazione di Montegrotto del quarantottenne, sono emerse ricevute dei viaggi aerei e scontrini di acquisto di abbigliamento griffato. Messo alle strette e di fronte a fatti incontestabili, il dipendente non ha potuto far altro che confessare e dimettersi dall’azienda.
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