Si esercita al tiro con l’arco fra le giostrine del parco

ALBIGNASEGO. Ha terrorizzato un intero quartiere scagliando frecce da un arco, in un parco pubblico. Fermato dagli agenti di polizia locale, ne ha malmenato uno e ha offeso tutti gli altri. La folle serata del cinquantaquattrenne Rubinato di Albignasego è finita in cella e ieri mattina in tribunale, dove al processo per direttissima ha patteggiato sei mesi.
L’uomo non sta attraversando un momento personale facile, ma certo che mettersi a scoccare grosse frecce metalliche a vuoto in un parco circondato da abitazioni non è giustificabile né ammissibile. Le telefonate alle forze dell’ordine hanno iniziato ad arrivare intorno alle 21.30 di mercoledì sera: in un’area pubblica vicino al supermercato del quartiere di San Tommaso, un uomo con un grosso arco scoccava frecce nell’oscurità. I primi ad arrivare sul posto sono stati gli agenti della polizia locale dell’unione Pratiarcati, che hanno cercato di fermarlo. In evidente stato di alterazione, ha cominciato a elencare agli agenti tutte le armi in suo possesso a casa, dall’affilatissimo boomerang alla fionda di precisione, fino all’arco (una vera e propria arma) che teneva in mano.
L’alito puzzava di alcol e i discorsi non erano dei più lucidi e quando è arrivata la moglie, che da un’ora lo cercava disperata, ha minacciato di ucciderla a coltellate. Barcollava, biascicava le parole, sudava: era chiaro che non stesse bene ed era altrettanto chiaro che fosse pericoloso, fuori controllo. Portato in comando per l’identificazione, dapprima si è dimostrato calmo, ha preteso di parlare con il comandante e ha accettato un ricovero in ospedale: visto lo stato di confusione in cui versava, forse era meglio accompagnarlo in una struttura sanitaria.
Poi però è andato in escandescenze, specialmente all’arrivo dell'ambulanza. Ribellatosi, ha tentato di allontanarsi, mollando un potente ceffone al volto di un agente vicino all’orecchio, procurandogli una contusione con acufeni e una prognosi di tre giorni. A quel punto la sua destinazione è cambiata e anziché andare in ospedale, è finito dritto in cella di sicurezza, con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio, lesioni volontarie e porto abusivo di arma in luogo pubblico. Ieri mattina, al processo per direttissima, il giudice ha convalidato l’arresto, l’uomo ha patteggiato sei mesi e gli è stata confiscata l’arma. Adesso resta da vedere se gli saranno tolte anche le altre, che si possono detenere senza porto d’armi, ma che sono ugualmente molto pericolose. «Ringrazio la polizia locale per il tempestivo intervento» dichiara il vicesindaco reggente di Albignasego Filippo Giacinti, «mi sono personalmente accertato che l’agente ferito sia in buone condizioni di salute. Ieri notte i nostri agenti hanno evitato un grave pericolo per la popolazione, neutralizzando una persona che si è dimostrata particolarmente aggressiva e pericolosa» .
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