Sicurezza, accese 35 nuove telecamere

PADOVA, Le telecamere di Rossi e Zanonato vigileranno sulla città di Bitonci. Al via in questi giorni il collaudo dei 35 nuovi occhi elettronici a lungo bloccati dal ricorso al Tar delle aziende contendenti, impugnazione che ha ritardato di oltre un anno l’accensione del sistema di videosorveglianza. Da qui la beffa per l’ex amministrazione di centrosinistra, che vede consegnare al centrodestra un pacchetto di telecamere per accendere l’attenzione nei punti più caldi della città sotto il profilo della sicurezza, a partire dal quadrante della stazione. Un pacchetto da 149.500 euro con cui la copertura sul territorio arriva a 155 occhi elettronici.
Zona stazione e centro Apparecchiature verranno accese tra via Bixio e il piazzale della stazione, a ridosso del nuovo sottopasso del cavalcavia Borgomagno e, sempre in zona, su via Eremitano. Ancora, un nucleo importante di telecamere in via Trieste, all’altezza dei civici 20 e 32, mentre un’altra è collocata, sempre lungo la stessa via, ma rivolta sull’area che affaccia sul monumento di Liebeskind in memoria dell’11 settembre, più volte preso di mira da graffitari e malintenzionati. Poco lontano, altro “occhio” tra le vie Giotto e del Carmine. E ancora, in piazzetta Forzatè, a ridosso di un sottopasso in via Gasparotto a all’incrocio delle vie Tommaseo-Valeri. Spostandosi verso il centro, interessati dalle telecamere anche piazza Eremitani, i due ingressi dei Giardini dell’Arena - lungo corso del Popolo e via Porciglia -, ponte Balbino del Nunzio a ridosso di via Loredan e l’angolo di via Dante. Ma le nuove telecamere trovano posto anche nel cuore della città: in piazza Garibaldi, tra le vie Roma e XX Settembre e tra via Locatelli e riviera Businello. Due anche quelle installate in Prato, di cui un a ridosso di via Cavazzana e l’altra in via Cavalletto.
Quartieri e periferie Una quindicina i sistemi di videosorveglianza che hanno trovato posto nei quartieri: alla Guizza - di fronte al Porto Astra - sul lungargine di Terranegra, all’Arcella con i riflettori puntati sia sul cavalcavia Camerini che tra le vie Aspetti e Forlì. Ancora, a Pontevigodarzere con i dispositivi posizionati sull’ex casa del Dazio, mentre in zona Fiera è collocato tra le vie Rismondo e Tommaseo. Numerose le telecamere piazzate sulle rotonde: su via Geremia, via Longhin, in via Maroncelli e via Vigonovese. Sorveglianza anche al Parco Brentelle, di fronte alla chiesa delle Cave, tra le vie Dini ed Edison, in via Bezzecca e in via Sarpi.
Filosofia e promesse Le immagini acquisite saranno fruibili da tutte le forze dell’ordine: «Chi immagina che le telecamere risolvano tutti i problemi sbaglia - spiega l’ex sindaco Ivo Rossi - tuttavia servono da deterrente. Non solo: fissando tutto quello che succede, registrano qualunque tipo di reato migliorando la probabilità di successo nelle indagini. Purtroppo - conclude - viviamo in una situazione di continuo allarme sociale, creato talvolta dalla stessa amministrazione, senza che le azioni promesse abbiano sortito una qualche efficacia, ma ricalcano sostanzialmente quelle messe in atto dalla mia amministrazione nel corso dell’ultimo anno, come, appunto l’incremento delle telecamere. Ricordo come la nuova amministrazione avesse promesso di installarne mille in cinque anni vale a dire, in media, 200 ogni 12 mesi, ma a distanza di sei mesi non ha provveduto a definire un nuovo piano di installazione o acquisti».
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