Spaccata in via Altinate con la commessa dentro

I ladri venerdì pomeriggio hanno sfondato la vetrina del negozio GoodBike.  Rubata la borsa della dipendente: «Dentro c’era il pc portatile con la mia tesi»

PADOVA. Non è bastato che fossero le tre del pomeriggio, non è bastato che il negozio si trovi in pieno centro storico, non è bastato neanche che all’interno ci fosse una dipendente. Nessuno scrupolo. Hanno sfondato la vetrata della porta d’entrata, si sono infilati dietro alla scrivania e hanno rubato la borsa della ragazza, che in quel momento era in bagno.

Ha dell’incredibile la spaccata messa a segno ieri pomeriggio in via Altinate 70 nel negozio GoodBike Padova, la sede dove si sottoscrivono gli abbonamenti del bike sharing cittadino. Il negozio si trova in una piccola stradina chiusa, una laterale di via Altinate che conserva però lo stesso nome della via. Ci sono abitazioni, uffici, c’è una libreria e qualche altro negozio.

Erano circa le 15.20 quando è avvenuto il furto. La dipendente si è assentata qualche minuto per andare in bagno e per precauzione ha chiuso a chiave la porta a vetri del negozio. Improvvisamente ha sentito un botto molto forte seguito dal rumore di una vetrata in frantumi. «Mi sono subito chiesta cosa stesse succedendo ma ero sicura si trattasse di qualcosa avvenuto fuori dal negozio, magari un incidente», ha spiegato ancora scossa Lisa Zorzato, studentessa di Filosofia che come lavoro si occupa di sottoscrivere abbonamenti per il bike sharing. «Quando sono uscita dal bagno e ho visto la porta completamente frantumata e a terra mi è venuto un colpo ma non ho pensato ancora ai ladri, credevo ci fosse stato un problema alla porta o qualcosa di simile». La verità però è venuta presto a galla. È bastato che la giovane si girasse verso la scrivania per notare che non c’era più la sua borsa. «A quel punto ho realizzato», ha raccontato Lisa. «La mia borsa nera, una borsa di poco valore, era stata rubata. Dentro avevo il portafoglio con i documenti e una ventina di euro, le chiavi di casa, un rossetto rosso, ma soprattutto il mio computer portatile con dentro la tesi».

Lisa Zorzato che è in procinto di laurearsi alla facoltà di Filosofia sospira: «Per fortuna ne ho salvata una copia a casa». Nessuno lungo la strada pare abbia visto o sentito nulla. Neppure la dipendente una volta uscita dal bagno è riuscita a scorgere qualcosa. Purtroppo non le è rimasto che chiamare i carabinieri, che sono giunti sul posto e hanno eseguito i rilievi di rito. «Non capisco davvero cosa volessero rubare qua dentro, non c’è nulla. Pensare che siano arrivati a sfondare una porta in pieno giorno con me dentro mi lascia molto turbata».

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