Spritz alla spina il pm ordina esami

Sequestrate dalla Finanza taniche con alcolici già pronti: accertamenti per capire se sono pericolosi per la salute
04 maggio 2006 Chiusura anticipata bar , Piazza delle Erbe alle 00.30 (CARRAI) 04 maggio 2006 Chiusura anticipata bar (CARRAI)
04 maggio 2006 Chiusura anticipata bar , Piazza delle Erbe alle 00.30 (CARRAI) 04 maggio 2006 Chiusura anticipata bar (CARRAI)

di Cristina Genesin

Spritz low cost o taroccati venduti come spritz all’Aperol: una frode in commercio.

Ma potrebbe esserci dell’altro sotto il profilo penale, perché sui banconi di alcuni tra i dieci bar delle piazze denunciati - e denunciati sono stati pure tre titolari di pubblici esercizi situati in provincia - il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza ha sequestrato delle taniche contenenti “spritz alla spina”, ovvero già pronti all’uso. Resta da capire che cosa componesse effettivamente quella bevanda: un mix di vino bianco, seltz e qualche sotto-marca di Aperol venduto a prezzo stracciato nei discount oppure che altro? Alcolici legittimamente in commercio o qualche liquido a forte gradazione alcolica che può essere tossico o pericoloso per la salute? Sono questi gli interrogativi ai quali cercherà di rispondere il pubblico ministero padovano Sergio Dini che coordina l’inchiesta. E che farà sottoporre ad analisi quelle bevande sequestrate servite, appunto, alla spina. Senza alcuna possibilità per il cliente di verificare se il contenuto del bicchiere fosse davvero un aperitivo a base per un terzo di Aperol, di prosecco e di seltz secondo quanto stabilito dalla ricetta originale dello spritz, offerto nel mercato a una cifra compresa tra 1 euro e 50 e i 3 euro. Ricetta che impone come l’aperitivo, protagonista dell’happy hour, sia “espresso” ovvero preparato a bicchiere.

Potrebbe, dunque, aggravarsi la posizione di alcuni baristi con nuove contestazioni: dipenderà dall’esito delle analisi alimentari.

Risale a mercoledì scorso il blitz messo a punto dai finanzieri che, nei mesi scorsi, avevano già visitato alcuni locali: a Padova il Les Tulipes Cafè in via San Martino e Solferino 19 (titolare Mariella Bertolin, violazione accertata il 3 agosto), il Bar Caffè San Clemente in via San Clemente 16 (Dario Zannoni, violazione accertata il 14 settembre), il Bar Portello in via Belzoni 147 (Leilei Li, violazione accertata il 10 maggio), mentre a Monselice il Maleva in piazza San Marco (Paola Girotto, violazione del 3 agosto). Tutto era cominciato con i sospetti di un militare delle Fiamme Gialle che aveva sorseggiato uno spritz all’Aperol in un locale: si era accorto che nella preparazione della bevanda non era stato impiegato Aperol originale.

Tre giorni fa il blitz a Padova al Vanity Lounge Cafè in via Medoaco 3 (titolare Alessandro De Rossi), al Fly Art in Galleria Tito Livio (Suzana Berisha), a El Pilar in piazza dei Signori (gestito dalla cinese Shuang Yu Hu), al Bar dei Osei in piazza dei Frutti (legale rappresentante Anna Cherubini); al Movembik di Vigonza in via Cavour (Nicola Ulgelmo) e al Dogma di Campodarsego in via Antoniana (titolare Pietro Duca).

Tutti locali trendy e gettonatissimi dal popolo dello spritz che li affolla, soprattutto, il mercoledì, il venerdì e, ormai, sabato sera compreso per trangugiare uno o più bicchieri. Sui listini, naturalmente, la proposta era di uno “spritz all’Aperol” quando, in realtà, al posto dell’alcolico rosso – ottenuto per infusione in alcol di arancia, genziana, rabarbaro e altre erbe, inventato da Giuseppe Barbieri della omonima distilleria di Bassano del Grappa e presentato ufficialmente in occasione della prima Fiera Campionaria di Padova nel 1919 - erano utilizzati surrogati come Aperitif, 9Once e Aperbitter, alcolici che sugli scaffali dei discount costano al massimo 4 euro. Ben diverso il costo di una bottiglia di Aperol che viaggia tra i 7 e i 9 euro all’ingrosso oltre all’Iva.Il risultato? Un guadagno doppio per ogni bicchiere di spritz venduto.

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