Studenti del Gramsci il video della gita conquista il Touring

Un viaggio a Napoli “sostenibile e solidale”, tarato non solo su palazzi e musei, ma anche sulle iniziative a sostegno dei più fragili, sulla lotta alla mafia, sui prodotti locali. La gita scolastica di tre classi quarte (Bt, Ct e Dt) dell’Istituto Einaudi Gramsci, lo scorso anno scolastico, si è trasformata non solo in un’occasione per visitare il centro storico di una grande città, ma anche per entrare in contatto con le numerose cooperative che lavorano nel campo della solidarietà. La gita è stata poi condensata in un video, che ha conquistato la giuria del Touring Club, meritando una menzione speciale al concorso nazionale “Classe Turistica”, promosso dal Touring con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione. «I ragazzi» spiega il professor Giorgio Muraro, docente di Geografia e coordinatore del progetto «hanno lavorato prima in classe, preparandosi sulla parte storica e culturale della città. Poi abbiamo tracciato un percorso lungo il filo della solidarietà, al fianco di alcune realtà locali».
Gli studenti (che hanno iniziato da poco il quinto anno) sono tutti dell'indirizzo turistico e, va da sé, il concorso del Touring Club era una ghiotta occasione per mettersi alla prova. Nel video raccontano passo passo le loro avventure, i mezzi presi, gli incontri fatti. «Abbiamo scelto il treno» racconta Francesca, della quarta B «perché rispetto all’auto o all’aereo ha minori immissioni di gas serra e consumi di energia. La scelta di viaggiare su rotaia, anche per brevi tratti, ha poi dei benefici indiretti, quali la decongestione del traffico e la riduzione degli incidenti stradali». La prima visita è al museo di Capodimonte, con la galleria artistica e le preziose porcellane. L'altra tappa culturale è a Pompei, dove il tempo si è fermato ’79 d.C., data della violenta eruzione del Vesuvio. Poi si vola (o meglio, si corre, su rotaia) nel rione Sanità, una delle mete più importanti del viaggio: è un quartiere tra i più antichi, dalle grandi potenzialità storiche e culturali, ma saldamente governato dalla Camorra. Qui i ragazzi, sfidando una delle zone più emarginate di Napoli, hanno visitato le catacombe di San Gennaro, accompagnati dalla cooperativa “La Parazza”.
Tra le tappe non mancano i quartieri spagnoli: altra zona antica e ricca di storia, ma temuta da molti turisti per via della diffusa criminalità che pare non risparmiare quasi nessun turista (facendo fare all’Italia spesso una brutta figura quando vengono derubati turisti stranieri).
Le classi si fermano anche a Castel Volturno, dove da gennaio 2011 esiste il progetto “made in Castelvolturno”: qui una casa confiscata alla mafia è diventata un “laboratorio di sartorie sociale”. Donne arrivate da lontano lavorano sfarzose stoffe africane, dando vita ad abiti, borse ed accessori. Dal taglio, però, rigorosamente occidentale. Per l'occasione, studenti e studentesse si sono trasformati anche in modelli, sfilando con gli abiti della sartoria. Non mancano le visite anche gastronomiche: al mercato dell’ortofrutta si scoprono i “friarielli”, mentre a cena si assaggiano prodotti e piatti del luogo. Dalle deliziose mozzarelle campane alla pizza, di cui Napoli è la patria.
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