Studenti del Valle in classe al freddo

Quindici aule costrette a far lezione per tre giorni con 14 gradi. La rivolta di genitori e insegnanti
BARSOTTI - OCCUPAZIONE VALLE
BARSOTTI - OCCUPAZIONE VALLE

Devono stare in classe con il piumino o il cappotto. Negli ultimi tre giorni di scuola, prima del ponte dell’Immacolata, cioè da mercoledì a venerdì,gli studenti delle 15 classi dell’Istituto professionale statale Giovanni Valle, che si trovano nell’ala nuova dei Rogazionisti, in via Tiziano Minio, all’Arcella, hanno dovuto seguire le lezioni con una temperatura interna di 14 gradi. I ragazzi, i genitori e i docenti, hanno contattato, più volte, sia la direzione amministrativa dei Rogazionisti che il settore scuole dell’amministrazione provinciale, ma i disagi affrontati dagli studenti sono durati ugualmente fino alle fine delle lezioni di ieri e i genitori non sono per niente convinti che il caldo nelle aule tornerà già lunedì mattina. Tra i genitori che hanno lanciato il grido d’allarme anche Patrizia Mimo e Massimo Collesei. «Non è possibile» sostiene quest’ultimo «che per tre giorni consecutivi i nostri figli abbiano dovuto studiare in condizioni ambientali proibitive. C’è chi ci dice che le responsabilità sono dei Rogazionisti, che rappresentano la proprietà dell’immobile e chi, invece, sostiene che la colpa è tutta della Provincia. A noi genitori interessa solo che i nostri ragazzi possano stare nelle aule al caldo e non certo restare seduti cinque ore con una temperatura massima di 14 gradi. Tra l’altro, a quanto ci dicono i ragazzi, il freddo si sente anche nell’ala vecchia dell’istituto». Immediata la risposta dei dirigenti del Valle: «Abbiamo fatto misurare dai tecnici della Provincia, per tre giorni consecutivi, la temperatura in tutte le aule» osserva la vicepreside vicaria Laura Casasola «anche ieri abbiamo effettuato tutte le sollecitazioni possibili, ma i risultati non si sono ancora visti. Speriamo che per lunedì sia tutto in regola. In caso contrario contatteremo direttamente l’assessore competente, a Palazzo Santo Stefano». (f.pad.)

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