«Studenti stranieri discriminati»
Se non sei cittadino italiano non puoi rappresentare gli universitari, nemmeno se sei regolarmente iscritto ed in corso. Una normativa discriminante, secondo il Sindacato degli Studenti Universitari di Padova che, per modificarla, intende dare battaglia. «Il 13 e 14 maggio gli studenti e le studentesse dell’Università si recheranno ai seggi per votare i propri rappresentanti» scrivono in una nota. «Noi del Sindacato Studenti, insieme ad altri gruppi, abbiamo partecipato attivamente alla fase delle candidature in vista delle prossime elezioni» continuano «ma dobbiamo denunciare alcune problematiche: prima di tutto, gli studenti che non hanno la cittadinanza italiana non possono candidarsi alla rappresentanza in qualsiasi organo di Ateneo. Il Consiglio degli Studenti ha richiesto varie volte che fosse data questa possibilità, ma la risposta è sempre stata negativa. È una scelta che riteniamo inaccettabile e priva di logica: perché chi paga regolarmente le tasse ed è a tutti gli effetti un soggetto che vive l’Università non può diventarne parte attiva?». «Continueremo a chiedere una modifica del regolamento» aggiunge Giada Pivatto, rappresentante in Consiglio di Amministrazione dell’Esu «perché l’attuale situazione è vissuta con disagio dagli studenti che risiedono in Italia da moltissimo tempo, a volte di seconda generazione». In realtà la normativa è stata approvata in Senato nel 2013 e non riguarda solo il Bo, ma tutti gli atenei d’Italia. Dall’Università di Padova, d’altro canto, sono giunti segnali di massima apertura nei confronti di una eventuale modifica al regolamento, che finora però non è approdata a buon fine. Altro inconveniente riguarda chi studia nelle sedi distaccate e non ha la possibilità di presentare la propria candidatura agli uffici della propria sede, trovandosi così costretto a recarsi a Padova per esercitare il proprio diritto.
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