L’Hotel Michelangelo di Teolo è all’asta: offerta minima 3,3 milioni
L’albergo a quattro stelle di Teolo è chiuso dal 2007. Fallite tutte le ipotesi di rilancio, da centro medico a hub per l’accoglienza. La struttura e deve 600 mila euro al Comune

Tanti progetti paventati, tante idee rimaste solo sulla carta e mai nemmeno cominciati. Dopo anni di promesse, va all’asta, in seguito a una esecuzione immobiliare ai danni della proprietà, l’Hotel Michelangelo di via San Daniele, a Teolo, ai confini con Abano. La proprietà altoatesina, guidata da Giuliani Rabensteiner di Vilandro, non è riuscita a rilanciare l’hotel termale a quattro stelle chiuso dal 2007. L’albergo è stato valutato 4.420.000 euro e l’offerta minima prevista è stata fissata a 3.315.000 euro.
Il termine per la presentazione delle offerte sarà il 14 luglio, alle 12. L’asta, con modalità sincrona, si terrà invece il 15 alle 10.45. L’albergo, di sette piani fuori terra oltre al piano interrato, dispone di 120 camere per 160 posti letto, ognuna provvista di bagno privato.
Ad oggi il complesso alberghiero si presenta in totale stato di abbandono, dalla mancanza di cura del verde, agli ambienti interni.
Costruito nel 1978 dalla famiglia Benetton, nell’estate del 2015 ci avevano messo gli occhi la prefettura di Padova e qualche cooperativa sociale. La proprietà aveva addirittura avviato dei lavori per creare le condizioni per l’accoglienza e di questo era stato informato il Comune.
L’idea di un hub per circa 400 posti aveva fatto scattare le proteste.
Al posto del fatiscente hotel doveva poi sorgere un centro riabilitativo ortopedico di eccellenza per la cura dei traumi sportivi.
Era stato sottoscritto un accordo pubblico-privato dal quale l’ente locale contava di introitare 300 mila euro derivanti dal plusvalore della variante urbanistica per la destinazione turistico-sanitaria dell’area, oltre agli oneri di urbanizzazione.
Il Michelangelo poi è stato oggetto più volte di incendi o principi di incendio. L’ultimo risale al primo maggio, quando un gruppetto di ragazzini aveva appiccato per puro divertimento fuoco alle sterpaglie. Erano intervenuti anche i vigili del fuoco.
«Sapevamo che la proprietà non stava navigando in buone acque», commenta il sindaco Valentino Turetta, «noi avanziamo 300 mila euro della fidejussione per il cambio di destinazione d’uso dell’hotel in area medica e altri 300 mila di tributi non versati. Insomma era difficile pensare che il Michelangelo potesse a breve essere rigenerato». Urge tuttavia metterlo in sicurezza. «Solleciteremo un intervento urgente. Oltre alla pulizia del verde, chiederemo che vengano sbarrati gli ingressi».
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