Termovalorizzatore Le emissioni sul web diventano polemica

Acegas-Aps diffonde i dati degli inquinanti: «Sono a norma» Ma le associazioni contestano: «Nell’aria diventano illegali»

SAN LAZZARO

Da ieri mattina una sezione del sito di Acegas-Aps (www.gruppo.acegas-aps.it) è interamente dedicata al monitoraggio, in tempo reale, delle emissioni in atmosfera dei fumi delle tre linee del termovalorizzatore di San Lazzaro. Un’operazione-trasparenza a vantaggio dei cittadini, secondo l’amministratore delegato di Acegas-Aps Cesare Pillon. Un’iniziativa che per Maria Grazia Lucchiari, esponente dell’associazione a difesa dei diritti degli utenti e dei consumatori, non mostra, invece, i reali valori delle componenti inquinanti emesse nell’aria dall’inceneritore.

La consultazione dei dati. Accedendo alla sezione on-line è possibile consultare sia le medie giornaliere sia quelle semi-orarie dei valori relativi all’ossido di carbonio, anidride solforosa, ossidi di azoto, acido cloridrico, acido fluoridrico, carbonio organico totale, polveri, mercurio, portata dei fiumi. Accanto a ogni valore sono indicati i limiti fissati dalla legge, evidenziati anche da un grafico.

Acegas-Aps. «Siamo il miglior impianto d’Europa per quanto riguarda le emissioni immesse nell’atmosfera – ripete soddisfatto l’ad Cesare Pillon – non abbiamo solo realizzato la terza linea, ma sistemato anche le altre due. A pieno regime, quando tutte le discariche della provincia saranno chiuse, smaltiremo 180mila tonnellate di rifiuti e non avremo bisogno di importarne altre da fuori. Stiamo anche definendo accordi e convenzioni con l’Università per monitorare i dati del termovalorizzatore».

Comune e Quartiere3. «Il monitoraggio in tempo reale consente al cittadino di essere sempre informato - spiega l’assessore all’Ambiente Alessandro Zan - Abbiamo ottenuto questo risultato con grande impegno da parte di tutti per rendere trasparenti determinate informazioni – aggiunge l’assessore – dispiace però vedere come la Regione attraverso l’assessore Maurizio Conte gestisca lo smaltimento dei rifiuti brancolando nel buio e attraverso atti d’imperio come il commissariamento dei bacini». Promotore dell’Osservatorio ambientale per l’inceneritore è stato anche il Quartiere3. «Con l’Osservatorio – spiega la presidente di circoscrizione Gloria Pagano – ci sentiamo tutti garantiti. È un’organismo importante voluto in primis dai cittadini».

Aduc perplessa. Proprio tutti garantiti non sarebbero, tuttavia. Almeno stando alla presa di posizione di Maria Grazia Lucchiari, esponente cittadina dell’Aduc. Che osserva: «I dati della pagina web dicono ben poco se non sono elaborati; non è quindi comprensibile capire le quantità inquinanti che vengono scaricate nell’atmosfera». E non solo questo, perché sempre secondo la rappresentante dell’Aduc mancano anche alcuni parametri fondamentali. «Infatti – riprende Maria Grazia Lucchiari – non ci sono i valori della diossina, e nemmeno quelli di tutti i metalli pesanti (piombo, nichel, cadmio) e sono assenti i dati del mercurio. Inoltre le polveri non sappiamo cosa contengano e nemmeno se sono pm10 o 2.5. I dati pubblicati delle singole emissioni stanno dentro ai parametri di legge, ma quando vengono trasferiti in atmosfera li sforano abbondantemente».

Matteo Bernardini

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