Terribile scontro all’incrocio ex fantino muore sul colpo

MONSELICE. Stava rientrando al lavoro dopo la pausa pranzo con i colleghi. Una manovra azzardata, le cui responsabilità sono ancora tutte da accertare, gli è costata la vita. È morto praticamente sul colpo Ivone Raffagnato, 31 anni, operaio di Granze: il giovane era seduto sui sedili posteriori della Clio che ieri pomeriggio è stata presa in pieno da una Xsara Picasso lungo la Monselice-mare.
L’incidente. L’episodio è avvenuto alle 13.45 all’altezza dell’incrocio con via Deson, tra Monselice e Pozzonovo. Raffagnato era a bordo di una Renault Clio con due colleghi: al volante c’era M.M., 55 anni di Albignasego, e nel sedile anteriore c’era invece M.P., 37 anni di Pozzonovo. Secondo una prima ricostruzione, la Clio si sarebbe immessa sulla Monselice-mare uscendo proprio da via Deson. I tre stavano rientrando al lavoro, alla Cama di Pozzonovo, dopo la pausa pranzo. L’auto è stata però centrata dalla Citroen Xsara Picasso condotta da I.R., donna di Arzergrande di 51 anni. L’impatto è stato violentissimo, tanto che la Clio si è ribaltata ed è finita capovolta nel vicino fossato. Anche la Xsara Picasso ha rimediato seri danni alla parte anteriore.
All’arrivo dei soccorsi - sanitari del 118, vigili del fuoco e polizia locale di Monselice - Raffagnato era già morto. L’impatto gli è stato fatale e ogni tentativo di ridargli la vita è stato vano. Gli altri tre coinvolti, i due colleghi e la donna al volante, sono invece stati trasporti in ospedale a Schiavonia ma per la loro la prognosi è di pochi giorni: più forte, ovviamente, è stato lo shock dovuto allo scontro e alla morte del collega. Gli stessi agenti di polizia a fatica hanno cercato di interrogare il terzetto in cerca di dettagli utili a ricostruire la dinamica dell’incidente. I due veicoli sono stati sequestrati e la salma del trentunenne è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria. In questo caso, anche in virtù della nuova legge in materia, scatterà sicuramente la denuncia per omicidio stradale.
Il giovane. Una convivenza nata da poco, una casa nuova, tante passioni e una dedizione per il lavoro. La tragedia di ieri mattina ha spezzato tutto questo, in un sol attimo. Ivone Raffagnato, in realtà conosciuto da tutti come Enrico, era nato a Pozzonovo, dove in via Vallasè vive ancora il papà Mario assieme alla mamma Bruna. Il trentunenne lascia nel dolore anche il fratello Loris, apprezzato maniscalco, e le sorelle Sonia (sposata con Gino Minelle, presidente dell’Avis di Pozzonovo), Daniela, Cinzia e Ketty. La famiglia Raffagnato è molto conosciuta e stimata: in paese, in particolare, tutti lodano le grandi capacità artigianali e manuali, in particolare di Mario, Ivone e Loris.
Da due anni il ragazzo si era trasferito a Granze, dove conviveva con la fidanzata Federica Martinello, di tre anni più giovane, in via Garibaldi. Lei lavora come infermiera in ospedale a Rovigo. La loro casa era ultimata da poco, anche se la coppia viveva lì già da oltre un anno. Domenica i due avevano passato una giornata di festa al matrimonio di Valentina, sorella di Federica. Il loro progetto di vita e le loro gioie erano solamente agli inizi. Ivone lavorava da tempo alla Cama di Pozzonovo, azienda specializzata nel settore dell’imballaggio industriale e, con la “sorella” Biancopellet, anche nella produzione e distribuzione di pellet. Lo sfortunato operaio aveva inoltre una passione forte per il mondo dell’equitazione, amore che aveva ereditato dalla famiglia (i Raffagnato sono proprietari di alcuni cavalli) e che aveva condiviso in particolare con il fratello Loris. I due hanno partecipato a numerose gare, manifestazioni e trofei, e pure a rodei in giro per il mondo. La presenza ad eventi come Fiera Cavalli era ormai una tradizione per Ivone e il fratello. Una decina d’anni fa Ivone aveva anche vestito i colori della contrada Marendole alla Giostra della Rocca di Monselice. Il nome del ragazzo compariva spesso nei ranking e nelle classifiche della Fitetrec, la federazione del turismo equestre.
L’ennesimo mortale. I morti sulla Monselice-mare, negli ultimi anni, non si contano. Lo stesso incrocio è tra i più pericolosi dell’intero tratto. Il 5 giugno 2012, ad esempio, all’incrocio con via Deson era morto Evvelino Tresoldi, 85 anni di Pozzonovo, agricoltore in pensione. Fatale per lui era stato l’attraversamento della strada mentre sopraggiungeva un’altra vettura.
Più volte in zona sono costretti ad arrivare vigili e operatori del Suem, e tre anni fa in una sola settimana è atterrato anche due volte l’elisoccorso per due spaventosi incidenti, fortunatamente senza conseguenze troppo gravi. Ieri è stata l’occasione, per residenti ed automobilisti, per denunciare ancora una volta la pericolosità di questa strada.
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