Test anti-crollo a Pediatria superata la prima prova

Primo giorno di test di carico, ieri, per i solai della palazzina di Pediatria dell’ospedale di Padova. Nei giorni scorsi erano emersi dubbi in merito alla stabilità dell’edificio e in una prima perizia teorica il professor Renato Vitaliani, docente di tecnica delle costruzioni al Bo, evidenziava “gravi lacune strutturali” tali da rendere necessaria l’evacuazione entro dieci giorni. Di qui l’avvio dei test di resistenza, che si concluderanno oggi. La prima giornata di prove non ha rilevato rischi per il complesso inaugurato nel 1952. I test sono stati eseguiti da una ditta esterna, la stessa che ha l’appalto dei lavori di ristrutturazione e dai tecnici dell’Università di Padova con la collaborazione dell’Azienda Ospedaliera. Al sopralluogo erano presenti il direttore sanitario Daniele Donato, il responsabile del servizio tecnico Giovanni Spina, il direttore di Pediatria Giorgio Perilongo e Anna Maria Saieva, responsabile della direzione medica materno-infantile. A coordinare i lavori c’era Francesca Da Porto, prorettore all’edilizia dell’Università di Padova. «La prima prova è stata terminata in mattinata e l’ultima sarà effettuata nel pomeriggio di mercoledì», dichiara la professoressa Da Porto, «La prima prova di carico ha preso in esame il solaio tra il secondo e il terzo piano. Abbiamo incrementato i carichi di 50 chili al metro quadro per volta, il nostro obiettivo era arrivare a 300 chili al metro quadro che sono i carichi previsti per le strutture ospedaliere. Arrivati a 300 chili, ci siamo resi conto che stava andando già molto bene. Abbiamo quindi deciso di fare uno step ulteriore e abbiamo aggiunto altri 50 chili. Poi abbiamo scaricato. Possiamo dire che la prima prova ha dato esiti molto positivi, ci sono state deformazioni che si rivelano normalmente in campo elastico, minori di quelle previste da modello. Dai risultati ottenuti finora il rischio evacuazione sembra scongiurato. Nel pomeriggio abbiamo effettuato la prova sull’Aula Magna con 400 chili per metro quadro e anche in questo caso non è stato riscontrato alcun pericolo». Un gruppo di tecnici ha pompato acqua in enormi canotti per mettere sotto stress i piani dell’edificio. Ogni prova coinvolge due stanze posizionate rispettivamente una sopra l'altra. Il primo test è stato svolto in un ufficio sgomberato al secondo piano e in un’aula della scuola per l’infanzia al terzo piano. Nella stanza al piano superiore vengono riempiti d’acqua dei gommoni che poggiano su tutto il pavimento. Invece nella stanza inferiore vengono installati in altezza dei pali di ferro che, attraverso sensori ultrasensibili, misurano al millimetro quanto si deforma il solaio. «Le prove sono eseguite da una ditta esterna, la quale rileva la deformazione dei solai e i carichi applicati», dice Da Porto, «Come ateneo abbiamo un laboratorio per fare rilevazioni di questo tipo e quindi anche l’Università sta prendendo misurazioni. Le preoccupazioni nascono da una condizione generale che comunemente si riscontra nei solai realizzati nel secondo dopoguerra. Tutto origina da una prima perizia che è stata redatta nell’ambito di un appalto fatto dall'Azienda Ospedaliera. Il proprietario della palazzina è l'Università e per questo stiamo facendo anche la seconda perizia». Ulteriori test saranno eseguiti nelle prossime ore al quarto piano. La nuova perizia potrebbe essere pronta la prossima settimana: a quel punto verrà deciso come procedere per ristrutturazione e trasferimento.
Elisa Fais
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