Test di Medicina: «Perché fare domande di anatomia alla prova d'ingresso?»
L’opinione dei ragazzi all’uscita dall’aula in cui è stato sostenuto il test: «Facili i quesiti di logica, impossibile copiare»
PADOVA. Relativamente facile il test di logica, difficili le domande, e zero disponibilità a darsi una mano. È così che a Padova la maggior parte degli studenti e delle studentesse ha commentato il test di Medicina all’uscita dalla due ore di prova dalle aule in cui in oltre tremila hanno provato ad aggiudicarsi uno dei 420 posti disponibili.
«Ho trovato difficili le domande di cultura generale in particolare quelle scientifiche», spiegava oggi poco dopo l’una Giovanna B., 19 anni di Pordenone, aspirante odontoiatra, «non riesco a capire perché si mettano già domande di anatomia quando l’anatomia andremmo a studiarla solo una volta ammessi al corso di studi».
A chiedere se si è riusciti a sbirciare qualche fogliettino o a scambiarsi qualche suggerimento, i ragazzi ridono. «È praticamente impossibile copiare», spiega Alessandro C., veneziano aspirante medico, «perché credo che ognuno in realtà non abbia l’interesse a favorire qualcuno che potrebbe togliergli il posto per un decimo di punto. E poi credo che i quesiti non fossero tutte uguali».
Alla domanda perché iscriversi a Medicina la risposta più frequente, ancora prima della passione per una professione sognata è molto pragmatica: «È uno dei pochi indirizzi di studio», spiega Giovanna D., trevigiana, al secondo tentativo dopo la ’bocciatura al test per il rotto della cuffia lo scorso anno, «che ti permette di trovare un lavoro ben retribuito in tempi brevi. I sacrifici sono tanti, ma ne fanno anche alcuni miei coetanei che sono sfruttati in stage non pagati che durano anni. Allora è meglio stringere i denti ma avere almeno la prospettiva un giorno di un buon stipendio».
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