Tra Madonna e Vasco

«W.E.» e «Questa storia qua» gli appuntamenti-clou
Dall’alto Al Pacino con Marisa Tomei Madonna regista di «W.E.» e Vasco
Dall’alto Al Pacino con Marisa Tomei Madonna regista di «W.E.» e Vasco
 
VENEZIA.
Tra «Fuori concorso» ed «Eventi speciali» i festival consumano spesso il red carpet e le attese della vigilia: sarà così anche per Venezia 68 in almeno due appuntamenti che richiameranno le folle indipendentemente dalla bontà del prodotto cinematografico. Parliamo di Madonna e Vasco Rossi. La signora Ciccone porta la sua opera seconda «W.E.», ovvero la sua versione della celeberrima e «scandalosa» storia d'amore tra Edoardo VIII e l'americana Wallis Simpson (da cui le due iniziali «d'amore» del film).  La vicenda, filtrata attraverso gli occhi indagatori della giornalista del New Yorker Wally Winthrop, ossessionata dai due e dalla loro relazione, al punto da giungere a intrecciare le proprie vicende personali con la love story sulla quale indaga. Per Vasco invece si tratta di un vero e proprio «Tribute to» con il documentario incentrato su di lui, Questa storia qua, firmato da Alessandro Paris e Sibylle Righetti e che lo ritrae nei momenti pubblici e più intimi.  Il documentario è un genere molto presente tra i fuori concorso della Mostra, a cominciare da quello d'apertura, Vivan los Antipodas del russo Victor Kossarovsky, un viaggio intorno al mondo nei pochi posti del globo situati esattamente uno all'opposto dell'altro. Con un montaggio di immagini di particolare effetto, Kossakovsky affronta un argomento inusuale, realizzando «un poema sul mondo multipolare": Argentina-Cina, Cile-Russia, Hawaii-Botswana, Nuova Zelanda-Spagna.  Tra gli altri appuntamenti doc ci sono un paio di firme eclatanti come Al Pacino ed Ermanno Olmi. Il primo presenta la sua versione di Wilde Salomè, un altro documentario che il celebre attore e regista definisce il suo «progetto in assoluto più personale», in cui il pubblico entra nel mondo privato di Al Pacino, mentre indaga le complessità di Salomè, la personalità del suo autore Oscar Wilde e la nascita di una nuova stella, Jessica Chastain. Olmi invece torna ai suoi temi più classici, la redenzione in terra e oltre la vita, con Il villaggio di cartone, in cui un prete ritrova il senso della propria missione sacerdotale a seguito della distruzione della propria chiesa: mentre gli operai staccano dalle pareti i quadri dei santi e gli oggetti sacri più preziosi, si rende conto che quei muri messi a nudo rivelano una sacralità che prima non appariva, ridandogli fiducia e fede nella propria missione.  Altri «mostri sacri» (oltre a quelli, come Nicholas Ray o Roberto Rossellini di cui si presentano film restaurati) sono i quattro registi di Scossa, Lizzani, Maselli, Gregoretti e Nino Russo che firmano quattro episodi, quattro storie diverse legate al terribile terremoto di Messina del 1908; o lo Steven Soderbergh di Contagion, che dopo The informant! (2009) torna in laguna con Matt Damon e Kate Winslet per una storia «batterica», una lotta contro il tempo della comunità internazionale per arginare un virus letale che si annida nelle vie respiratorie; o Todd Haynes, cui la Mostra dedica un omaggio con Milfred Pierce - -miniserie in cinque puntate ambientata a Los Angeles negli anni '30 - dopo avergli tributato premi speciali e coppe Volpi con i suoi Far from Heaven e I'm not there: la storia di una donna, ancora Kate Winslet, che cerca di emanciparsi dopo il divorzio dal marito.  Ma la sezione degli eventi, dedicata al pubblico più giovane e in programma spesso a Mezzanotte, batte molto sul tasto dell'azione e del sentimento. Tra i primi imperdibile appare The sorcerer and the White Snake di Ching Siu-tung - il regista delle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi di Pechino - un fantasy in cui il giovane Xu Xian cade in un lago di montagna e viene salvato da White Snake, una figura magica incarnata nel corpo di una giovane donna, che viene in suo soccorso, si innamora di lui e decide di prendere sembianze umane per sposarlo.

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