Tre bacini per salvare le Terme e i Colli dalle piene

Le aree di laminazione di circa 10 ettari l’una sono state  individuate dagli 11 comuni e dal Consorzio di Bonifica a Treponti, Saccolongo e Giarre



. È caccia ai finanziamenti per la realizzazione dei tre bacini di laminazione previsti dal Consorzio di Bonifica Bacchiglione con gli 11 comuni aderenti all’ente.

STUDI DI FATTIBILITà

Per realizzare i bacini di laminazione previsti per contrastare il rischio idraulico nel territorio, il Consorzio di Bonifica Bacchiglione e i Comuni hanno avviato studi di fattibilità. «Siamo nella fase della progettazione», spiega il direttore del Consorzio Bonifica Bacchiglione. «Si tratta delle verifiche idrauliche e del rilievo plano-altimetrico. Con questi studi potremo completare un progetto di base per poi chiedere i finanziamenti a livello statale attraverso la Regione».

I TRE BACINI

Sono tre le zone destinate ad ospitare i bacini di laminazione, di contenimento delle acque. L’ubicazione in linea di massima è stata individuata e sarà perfezionata in fase di progettazione perché bisognerà tenere conto della disponibilità delle aree.

Quello di Valli di Treponti servirà a ridurre le portate di piena dello scolo Rialto nei comuni di Teolo e Rovolon. È previsto nella campagna di via Valli tra il Calto delle Vecchie e gli scoli Cologna e Palù. Per distribuire nel migliore dei modi le portate verso lo scolo Rialto che a Battaglia, dopo il passaggio dalla Botte del Pigozzo, scarica le acque sul Vingenzone, verrà costruita una diversione del Calto Marise.

Il bacino di Saccolongo è previsto invece lungo lo scolo Bolzan a ridosso della zona artigianale. Dovrebbe servire a limitare la portata del Bolzan che in passato ha creato problemi di allagamenti a Selvazzano e ad Abano. L’area del terzo invaso, quello di Montegrotto, per ridurre le portate di piena dello scolo Menona, è quella lungo il Bolzan a ridosso del canale di Battaglia dove lo scarico delle acque avverrà mediante un nuovo impianto idrovoro. Un’area a ridosso di Giarre, nei pressi di via Pesare.

PREGIO

I bacini di laminazione saranno di una decina d’ettari circa ciascuno. «Saranno inseriti nel territorio come elementi di pregio dal punto di vista paesaggistico», puntualizza Veronese, che ricorda come lo studio di fattibilità sia stato finanziato con 110 mila euro, che non sono altro che il contributo del Consorzio e degli 11 comuni aderenti.

«L’obiettivo è arrivare a chiudere gli studi entro la fine dell’anno», aggiunge l’assessore ai Lavori Pubblici di Abano, Gian Pietro Bano. «Sarà fondamentale fare in fretta per poi arrivare ad ottenere al più presto i fondi da parte di Stato e Regione. I bacini di laminazione saranno fondamentali per contenere i rischi idraulici quando ci saranno precipitazioni abbondanti. Per quanto ci riguarda si inseriranno nel Piano delle Acque, che prevede anche interventi per 240 mila euro alle tubazioni del quartiere Pescarini». ––

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