Tremila tute blu a Padova per sentire Bonanni e Angeletti

Domani delegati nazionali e segretari di Cisl e Uil al Geox Sindacati polemici con la Cgil: «Libera di fare scioperi inutili»
Di Felice Paduano

Domani mattina, l’assemblea nazionale dei delegati Fim e Uilm, che si terrà al PalaGeox di corso Australia, sarà chiusa dal segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni e dal suo collega della Uil, Luigi Angeletti. Arriveranno a Padova circa tremila tute blu, provenienti da ogni angolo della penisola. All’appello non mancheranno neanche i metalmeccanici della Fiat di Torino-Mirafiori, di Pomigliano d’Arco, Melfi e Cassino ed i colleghi delI’llva di Taranto e del Sulcis, in Sardegna. Prima dei comizi finali di Bonanni e di Angeletti che, senz’altro, parleranno anche della crisi del governo Monti, del ritorno sulla scena politica di Silvio Berlusconi e delle primarie del centrosinistra, sono previsti interventi anche dei segretari regionali della Fim e della Uilm, rispettivamente Michele Zanocco e Carlo Biasin. Gli aspetti organizzativi saranno curati da Maurizio Geron e Gianni Castellan, della Fim di Padova e dal loro collega della Uilm, Davide Crepaldi.

Al centro del dibattito ci sarà il nuovo contratto nazionale dei meccanici, sottoscritto per la seconda volta consecutiva, dopo il 2009, solo da Fim e Uilm, ma non dalla Fiom-Cgil e che riguarda 1.600.000 tute blu in tutta la penisola e 160.000 nel solo Veneto in un settore che, da sempre, è considerato quello trainante rispetto a tutti gli altri comparti produttivi. In pratica, l’assemblea dei delegati dei due sindacati di categoria, è la risposta immediata alla “prova di forza” che la Fiom ha effettuato giovedì proprio a Padova, dove, non a caso, il comizio finale della manifestazione è stato tenuto dal segretario nazionale, Maurizio Landini. «La Fiom è libera di fare tutti gli scioperi che vuole, compresi quelli che non servono a niente» osserva il segretario provinciale della Fim, Gianni Castellan «siamo in democrazia e, quindi, la Cgil può benissimo tenere una linea politica diversa da quella di Cisl e Uil. Ma a tutto c’è un limite. I fatti parlano da soli, mentre tanti dirigenti del sindacato guidato da Landini, spesso, si esercitano con tortuosi giri di parola che denotano soltanto una cultura di base del no a tutti i costi che non porta da nessuna parte. Ad esempio, come fa la Cgil a dire ancora di no ad un contratto, firmato prima della scadenza naturale senza un’ora di sciopero che, di questi tempi di crisi per tutti, a regime, porterà 130 euro di aumento medio? E poi perché la Cgil ha firmato assieme alla Cisl e alla Uil il rinnovo del contratto nazionale degli alimentaristi e dei chimici e non ha voluto sottoscrivere questo dei metalmeccanici?» Ed ancora «Non è vero che la Fiom non è stata invitata al tavolo delle trattative» aggiunge il sindacalista di via del Carmine «la verità è che il sindacato dei meccanici della Cgil, già all’inizio delle trattative, ha voluto presentare una sua piattaforma, della quale, in seguito non si è saputo più niente. Quindi non è certo colpa nostra se la Fiom, già da tanti anni, ha scelto la strada dell’isolamento perché, evidentemente, non intende dividere sia i contenuti che le strategie sindacali né con noi della Cisl né con i colleghi della Uil».

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