Treni diretti per Torino anche Italo li cancella e i tempi si allungano
Su direttiva di Rfi, non solo TrenItalia è stata costretta alla rivisitazione del percorso e degli orari delle Frecce Rosse sulla linea Venezia-Padova-Torino, ma anche la società privata Ntv con i suoi treni Italo.
Tant’è che, con l’entrata in vigore del nuovo orario annuale del 15 dicembre, tutti i quattro Italo che partono da Venezia Santa Lucia e arrivano a Torino, via Mestre e Padova, si fermeranno a Milano. Addio collegamento diretto, quindi, per arrivare a Torino bisognerà cambiare treno. Si allungano, quindi, i tempi per raggiungere Torino: il viaggio durerà di più anche perché la vera alta velocità (quella a quattro binari, di cui due sono riservati alle Frecce e agli Italo) è solo nei tratti Mestre-Padova e Brescia-Torino, mentre da Padova a Brescia, via Verona, la linea è ancora quella storica con soli due binari.
I nuovi Italo , che oggi partono da Santa Lucia alle 6.01 (da Padova 6.28), 7.01 (7.28), 9. 01 (9.28) e 17.01 (17. 28) e arrivano a Torino alle 9.40, 10. 40, 12.40 e 20.50, dopo un viaggio che dura da Padova poco più di tre ore e da Venezia tre ore e mezza, si fermeranno a Milano. Con il nuovo orario, poi, partiranno non più da Padova ai minuti 28 e da Venezia a 01, ma ai minuti 26 e 57. I collegamenti dei treni colore amaranto per Milano saranno di più rispetto a quelli attuali perché Ntv ha deciso di far circolare, proprio sulla linea Venezia-Padova-Brescia-Milano, due tre in più. Sono quelli che partiranno da Venezia alle 7. 57 ed alle 18. 57 ed alle 8.26 e 19. 26 da Padova. In tutto saranno 18 gli Italo che collegheranno la laguna con Milano. Sempre Ntv introdurrà due treni in più al giorno anche sulla tratta Venezia-Padova-Bologna-Roma Termini. E così i collegamenti di Italo tra Venezia e la capitale, via Padova, salgono a 22. Sempre dal 15 dicembre circolerà un nuovo Italo sulla linea Roma-Bologna-Verona. «Ancora una volts il Nordest viene penalizzato» sottolinea l’imprenditore Leonardo Cetera, ex presidente dei costruttori. «Così non va bene, vengono privilegiati i collegamenti tra Milano e Roma, dove i no stop sono tantissimi. Ancora una volta il Nordest viene trascurato e penalizzato. Bisogna protestare in tutte le sedi». —
F.PAD.
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