Troppa luce fa male: i pericoli dell'illuminazione artificiale in un libro

 Patrizia Caraveo, astrofisica di fama mondiale, presenta nel suo libro "Troppa luce fa male. I pericoli dell’illuminazione artificiale" una riflessione sulla nocività dell'eccessiva illuminazione su ambiente e salute
Silvia Bergamin
Il titolo del libro scritto da Patrizia Caraveo : "Troppa Luce fa Male"
Il titolo del libro scritto da Patrizia Caraveo : "Troppa Luce fa Male"

«L’homo sapiens ha passato molto più tempo nelle caverne al buio che in appartamento, e quindi nel profondo del nostro cervello abbiamo paura delle bestie feroci e vogliamo accendere la luce. Ma le bestie feroci non ci sono».

“Troppa luce fa male. I pericoli dell’illuminazione artificiale” (edizioni Dedalo) è l’ultimo libro dell’astrofisica Patrizia Caraveo: dirigente di Ricerca all’Istituto Nazionale di Astrofisica, scienziata di fama mondiale, ha collaborato a diverse missioni spaziali internazionali e ha ricevuto numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero.

È Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica. Nel 2020 ha pubblicato Il cielo è di tutti, a quattro anni di distanza il tema della luce è la logica conseguenza per la riconquista del cielo e di una dimensione meno insostenibile.

«L’illuminazione è fantastica, ma deve essere considerata per quella che è, cioè un’alterazione dell’ambiente naturale. Oltre a impedirci di godere dello spettacolo del cielo stellato, la presenza delle luci artificiali modifica l’habitat di piante e animali. Sono bellissime le foto dallo spazio della terra illuminata», osserva l’astrofisica, «foto che misurano la densità della popolazione e il livello di ricchezza: le luci in Europa sono molte di più di zone – pur popolate – come la Nigeria e il Congo».

Memento: «Non dobbiamo dimenticare che non siamo gli unici abitanti di questo pianeta: molte specie animali sono notturne e ora devono vivere in ambienti diversi da quello per cui si sono evolute. Per esempio, soffrono tantissimo i pipistrelli, animali fondamentali da un punto di vista ecologico, spie importanti. Pure gli insetti soffrono da pazzi, si parla di ecatombe degli insetti, in alcuni sistemi sono diminuiti dell’80% con effetti spaventosi, loro sono l’inizio della catena alimentare di diversi uccelli, di alcuni mammiferi».

E poi: «Le luci disturbano le rotte migratorie, la riproduzione, il rapporto predatore-preda, causando morti accidentali in quantità tale da far temere l’estinzione di alcune specie».

Torniamo alle caverne? «Non sto dicendo che la gente deve vivere al buio, ma deve essere cosciente che la luce può dare fastidio all’ambiente circostante, e quindi va usata con discernimento». La luce dà sicurezza? Meglio accendere il lumen rationis: «Sono impressioni non avvallate dai fatti: New York e Chicago sono illuminatissime ma hanno una percentuale altissima di reati».

Alcune soluzioni: «A 100 chilometri da Tucson c’è un osservatorio astronomico quindi, per rispettare la qualità del cielo, hanno messo in tutta la città una illuminazione programmabile, quindi il massimo è alle 22 e poi sempre meno fino a quando si va a spegnere tutto nel cuore della notte, comprese le insegne commerciali».

Perché abbiamo paura del buio? «Abbiamo passato molto più tempo, come homo sapiens, nelle caverne che in appartamenti illuminati. E quindi nel profondo del nostro cervello temiamo che con il buio arrivino le bestie feroci, e allora bisogna accendere il fuoco.

Il punto è che le bestie feroci non ci sono». Accorgimenti pratici: «Le luci devono sempre essere direzionate verso l’oggetto da illuminare, verso il basso, e devono avere il colore giusto. Spesso le luci a led sono troppo bianche.

E questa luce bianca “fredda” ha quella componente blu che dà più fastidio a noi umani e altera il nostro orologio biologico: la luce fredda è quella solare del giorno, ci invita a darci da fare, ma quella rosata della sera ci ricorda che possiamo riposare, la ghiandola pineale fa scattare la produzione di melatonina. Ma se torna la luce blu allora andiamo in tilt e dormiamo male».

Conclusione: «Occorre prendere coscienza di questi problemi e imparare a rispettare la notte utilizzando un’illuminazione del colore giusto, non eccessiva, direzionale e intelligente, accesa solo quando serve. Così facendo, contribuiremo a difendere la biodiversità, ma avremo anche un beneficio economico grazie al risparmio di energia».

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