Un flop il bando per i caselli dell’Ostiglia

CAMPOSAMPIERO. «Il bando per l’assegnazione ai privati degli ex caselli ferroviari dell’Ostiglia non ha dato i risultati attesi. Il nuovo orientamento della Provincia è puntare a una gestione coordinata e unitaria di tutti i caselli. Nei prossimi giorni incontreremo i sindaci interessati ed entro un mese daremo le indicazioni definitive». A parlare è il vicepresidente della Provincia Fabio Bui, sindaco di Loreggia, territorio dove si trova uno dei caselli oggetto del bando datato ottobre 2013 con cui la Provincia auspicava il recupero come punti di ristoro, ricovero bici e ostelli. Ormai quasi un anno fa, l’ex presidente della Provincia fresca di nomina a sottosegretario all’ambiente, Barbara Degani, aveva anche consegnato le chiavi ai primi due assegnatari privati vincitori delle gara per i caselli di Piazzola sul Brenta e Loreggia, oggi ancora in attesa di partire con il loro progetti. Anzi, «uno dei due assegnatari si è ritirato (Piazzola); la scelta di affidare i caselli ai privati, purtroppo, non ha portato risultati». Dei due caselli ristrutturati e aperti al pubblico, come pure per quelli di Campodoro e Badoere (Tv) sui quali sono stati presentati dei progetti da privati, a oggi non c’è traccia. Bar-gelaterie, ricovero e officine bici, aree attrezzate per la sosta, parcheggi scambiatori ma anche servizi igienici, magazzini, “bike hotel” intesi come ostelli per i ciclisti in transito: queste dovrebbero essere le destinazioni dei sette caselli lungo i 32 chilometri del tratto padovano dell’Ostiglia. Un modo per recuperare gli immobili provinciali, altrimenti destinati al totale degrado, e per rendere l’Ostiglia pienamente fruibile, in linea con i principali percorsi ciclabili europei. «Vogliamo che il percorso ciclabile Treviso-Ostiglia diventi un’attrazione turistica a livello nazionale e internazionale per il nostro territorio», ricorda Fabio Bui. Tanto che la stessa pista che, quando completata, collegherà, come dal tracciato originale di ferrovia militare Treviso a Ostiglia, in provincia di Mantova (116 km), sarà presentata come “Green tour” verde alla prossima esposizione universale, “Expo 2015” di Milano. E come tale potrà concorrere all’assegnazione dei contributi comunitari fino al 2020. Ma un conto sono i progetti e i disegni, un altro è la realtà lungo la pista. Dove, oltre ai caselli ancora abbandonati, il manto di asfalto, nel tratto che attraversa l’Alta, comincia già a mostrare i segni del tempo. Le radici degli alberi e degli arbusti che crescono ai bordi della massicciata stanno infatti sollevando l’asfalto, che si presenta in alcuni tratti sconnesso e rovinato. Prima che, sull’onda di Expo, arrivino i ciclisti austriaci, tedeschi e olandesi, urge intervenire.
Francesco Zuanon
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