Una pista per via Caltana Via libera al progetto

VIGONZA. È pronto il progetto per la pista ciclabile lungo via Caltana: è stato predisposto dal settore tecnico Lavori pubblici del comune di Vigonza e approvato dalla giunta. Quegli agognati 715...

VIGONZA. È pronto il progetto per la pista ciclabile lungo via Caltana: è stato predisposto dal settore tecnico Lavori pubblici del comune di Vigonza e approvato dalla giunta.

Quegli agognati 715 metri di completamento tra l’intersezione di via Quattrocà, nel territorio comunale di Campodarsego, e quello di via Ampezzon, che invece si trova sotto quello di Villanova di Camposampiero, i cittadini di Codivernarolo li reclamano da anni ormai. E per ottenerli hanno intrapreso una lunga battaglia trovando, ultimamente, l’appoggio dei consiglieri comunali e provinciali del Carroccio Walter Grandesso, che ha presentato diverse interrogazioni e promosso alcuni sit in, e Marcello Bano.

«Il progetto ci permetterà di partecipare a un bando regionale che finanzia, con fondi ministeriali, interventi di messa in sicurezza di tratti stradali» fa sapere l’assessore ai Lavori pubblici Sebastiano Bugno, «nel predisporre la domanda abbiamo coinvolto dei cittadini del posto per evidenziare la pericolosità del tratto. Ora è possibile continuare sulla base di numeri certi il percorso già avviato con la Provincia e con i Comuni limitrofi. La palla passa ai politici locali dell’opposizione e ai consiglieri provinciali, che hanno messo in dubbio il nostro impegno: ora facciano valere i contatti giusti».

Il costo complessivo dell’opera è di 646 mila euro, in pratica mille euro a metro lineare, finanziabili per il 50 per cento con fondi del Comune. Il restante arriverà, è auspicabile, dalla Regione.

Il caso di via Caltana è emblematico. Mentre la testa e la coda di questa strada provinciale, la numero11, che corre su tre Comuni hanno la ciclopedonale, il tratto centrale che ricade sotto Vigonza è l’unico che ne è privo pur rappresentando un punto pericoloso e ad alto rischio per la circolazione stradale e soprattutto per la mobilità debole.

Ciclisti e pedoni che la percorrono si trovano costretti a utilizzare la carreggiata stradale provinciale in quanto non hanno a disposizione nessuna via alternativa.

È solo il caso di ricordare gli incidenti mortali accaduti nel corso degli anni, per non parlare dei tanti altri con decine di feriti.

Giusy Andreoli

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