Unità antiterrorismo della polizia il raggio d’azione ora è regionale

C’è un cambiamento che scuote gli apparati locali di pubblica sicurezza e riguarda il cambio di assetto delle cosiddette Uopi, le squadre anti terrorismo della Polizia di Stato. Sono le pattuglie pensate dopo l’attentato alla redazione di Charlie Hebdo, dopo aver visto la volante della polizia francese indietreggiare di fronte ai colpi di kalashnikov dei terroristi. Il capo della polizia deciso dunque di creare questi nuclei altamente addestrati che pattugliano le città a rischio attentati a bordo di mezzi blindati e con armamenti superiori rispetto ai normali poliziotti impiegati nel controllo del territorio. Queste pattuglie erano incardinate nelle Squadre volanti, a disposizione quindi della città e sotto la diretta gestione del questore. Una recente riforma introdotta al Viminale le incardina ai Reparti Prevenzione Crimine, sezioni interforze che intervengono in tutta Italia in base alle esigenze.
Il Sap, sindacato autonomi di polizia, lancia la polemica con un comunicato del suo segretario nazionale Stefano Paoloni: «In questo modo sarà stravolta la natura di queste unità, in quanto sarà sottratto il dispositivo in questione dalla disponibilità dei questori di quei capoluoghi già individuati come i più soggetti a possibili attentati. L’efficacia delle unità Uopi nella costante opera di controllo antiterroristico del territorio di competenza, nonché la permanente capacità di reazione delle unità, è dimostrata dai fatti. Questa è una vera e propria operazione di smantellamento».
L’Fsp Polizia, altra sigla sindacale, pone invece solo una questione logistica, giurando che nulla cambierà dal punto di vista della presenza a Padova. Dicono Maurizio Ferrara e Luca Capalbo: «Il problema più evidente che potremmo riscontrare a Padova è quello legato all’accorpamento delle unità Uopo, attualmente in forza alla Questura, con la struttura logistica del Reparto Prevenzione Crimine Veneto, che sottolineiamo soffre già di scarsa disponibilità alloggiativa. Inoltre è una struttura datata di almeno 60 anni di vita e senza particolari interventi di restauro. Se l'accorpamento dovesse avvenire a queste condizioni, andrebbe ad aggravare una situazione attualmente già precaria».
I nuclei antiterrorismo della polizia entrano dunque a far parte di un reparto a vocazione regionale, a disposizione di molte città del Veneto. l rischio che l’esclusivo impiego nella città di Padova sia in pericolo c’è. Per avere la conferma bisognerà però attendere le disposizioni diramate a livello centrale.
Enrico Ferro
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