Val Calaona, ecco la spiaggetta abusiva: un’ordinanza ora vieta ogni accesso

Il sindaco Corso ha firmato il documento dopo la scoperta avvenuta grazie ad alcuni sopralluoghi: «Condizioni di degrado e di pericolo, le persone che entrano qui corrono rischi molto gravi»

Nicola Cesaro
L'area interdetta per divieto
L'area interdetta per divieto

Si sono allestiti una vera e propria spiaggetta ai piedi della vasca termale, che tuttavia oggi è tutto fuorché un luogo ospitale e sicuro. Gli accessi si sono rivelati così frequenti che il Comune, nei giorni scorsi, ha dovuto firmare un’ordinanza per vietare l’ingresso nell’area.

Il riferimento è alla Val Calaona, luogo dalla storia millenaria che in realtà oggi ha ben poco di glorioso. Abitata senza soluzione di continuità fin dal Paleolitico medio, la Val Calaona è uno dei siti fondamentali della preistoria veneta, un luogo straordinario anche perché ospita una delle sorgenti termali spontanee dell’area euganea, utilizzata fin dal basso Medioevo per bagni termali. Nell’Ottocento, periodo d’oro del complesso, venne costruito anche un importante albergo. La frequenza alle vasche termali tra Baone ed Este era tale che in certi momenti le autorità dovevano persino limitare l’afflusso agli impianti.

Da ormai decenni il sito è nel pieno degrado e le stesse vasche sono abbandonate a sé stesse. Eppure qualcuno continua ancora ad entrare in questa area privata, di proprietà del Comune, evidentemente non idonea all’accesso pubblico per motivi di sicurezza. «A seguito di sopralluogo tecnico, è emerso che l’area presenta condizioni di degrado e pericolo per l’incolumità pubblica, quali vegetazione incontrollata, materiali pericolosi, presenza di manufatti instabili», si legge nell’ordinanza firmata dal sindaco Francesco Corso. «Si sono verificate ripetute intrusioni e presenze non autorizzate all’interno dell’area, che espongono le persone a rischi gravi e potenzialmente mettono a carico dell’amministrazione responsabilità per danni a persone o cose».

Nei sopralluoghi comunali è stato addirittura scoperto che gli utilizzatori abusivi dell’area avevano allestito una sorta di spiaggia, con tanto di sdraie per il riposo. Da qui la necessità: divieto assoluto di accesso a chiunque all’area, pena sanzioni e denunce. «Purtroppo gli episodi sono frequenti ed era necessario intervenire anche con un’ordinanza», conferma Corso. «All’orizzonte c’è sempre il recupero dell’area, su cui stiamo lavorando con impegno». Negli ultimi mesi un progetto di rilancio della Val Calaona è anche oggetto di studio di un corso dello Iuav. —

 

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