Valanga di guai per Fabio Tosato a giudizio per il rogo della Mulata

BRUSEGANA. Il ricatto era un suo vezzo. Eppure nei guai c’è finito un’altra volta non solo per aver tentato di estorcere danaro a più persone ma anche per aver incendiato il ristorante brasiliano “la...
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CONFERENZA STAMPA QUESTURA. TOSATO FABIO
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CONFERENZA STAMPA QUESTURA. TOSATO FABIO
BRUSEGANA. Il ricatto era un suo vezzo. Eppure nei guai c’è finito un’altra volta non solo per aver tentato di estorcere danaro a più persone ma anche per aver incendiato il ristorante brasiliano “la Mulata”, distrutto dal fuoco la notte fra il 24 e il 25 maggio dell’anno scorso, senza contare una serie di altri reati. Tanto da convincere il gup Cristina Cavaggion a spedire a processo Fabio Tosato
(nella foto)
, 54 anni, di Padova (abita in via Dall’Angelo), rinchiuso nella casa circondariale Due Palazzi dal 18 giugno 2016: l’udienza sarà il 29 gennaio davanti al giudice Chiara Bitozzi. Di che cosa dovrà rispondere Tosato (difeso dall’avvocato Carlo Covi), già condannato a 4 anni di carcere per un’altra tentata estorsione? La principale contestazione è l’incendio del ristorante che aveva sede in via dei Colli 164: 400 metri quadrati distrutti da un rogo doloso. L’indagine, affidata alla Squadra mobile, porta subito a Tosato che nel 2011, a Riccione, aveva conosciuto un imprenditore deciso ad aprire un ristorante brasiliano nella città del Santo. Tosato si propone per una consulenza pagata 1.800 euro, ma non gli basta. Vuole soldi e ancora soldi tanto da cominciare a perseguitare i gestori del locale, nel frattempo aperto. Il 23 maggio chiede pure una partecipazione del 20 per cento alla società. Niente da fare. La notte successiva l’incendio. Tosato deve anche rispondere di aver violato i sigilli di quello che restava dell’immobile andato distrutto e messo sotto sequestro.


Al processo dovrà anche rispondere di altre tentate estorsioni. La prima nei confronti di una coppia padovana dalla quale pretende 5 mila euro. A giugno tenta un’estorsione nei confronti di un agente della Polizia locale: «Mi hai deluso... Non si fa così, colletta subito» alcuni dei messaggi lasciati nella segreteria telefonica della vittima. Tosato dovrà rispondere anche del furto di una Fiat 600 parcheggiata in un cortile ad Abano, di minacce verso un cinese (aveva imbrattato di notte la porta posteriore del locale scrivendo parole volgari). Minacce e un tentativo di estorsione pure ai danni di una pensionata di 77 anni, vicina di casa: «Ea brasiliana te staca a testa... i xe 1800, te ghe tre giorni, vedi ti». Infine durante le perquisizione avvenuta in concomitanza con l’arresto, la polizia aveva sequestrato nella sua abitazione 49 cartucce calibro 357 Magnum mai denunciate, un borsello con i documenti e ben 16 mute, tutto materiale proveniente da furti. Da qui gli ulteriori reati di ricettazione e porto abusivo di munizioni. L’avvocato Luigino Martellato si è costituito parte civile.
(cri.gen.)


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