Valle, rubate le offerte pro-alluvionati

I soldi (circa 200 euro) erano in una cassetta custodita in segreteria
PRESIDE. Giovanni Polato
PRESIDE. Giovanni Polato
 Rubate le offerte per gli alluvionati veneti, raccolte dagli studenti dell'istituto professionale Giovanni Valle, nella sede staccata di via Buzzaccarini in zona Santa Croce.  Ieri mattina, poco dopo le 9,30, il preside Giovanni Maria Polato ha chiamato la polizia perché dalla segreteria erano scomparsi i soldi che erano stati messi in una cassetta (circa 200 euro). L'impegata era uscita dalla stanza per fare alcune fotocopie e quando è rientrata non ha trovato più la scatola con il denaro.  Dell'accaduto è subito stato informato il 113 e sono arrivati gli agenti delle Volanti della questura che hanno effettuato un soprallugo e poi hanno anche controllato alcune persone che si trovavano sul piazzale, cercando di capire e individuare il responsabile, o i responsabili del furto.  Dopo aver messo a verbale il racconto del preside dell'istituto e dell'impiegata, gli agenti sono rientrati in questura anche perché non sarebbe stato possibile né perquisire gli studenti, né tanto meno entrare nelle classi.  Nel frattempo la notizia che i soldi raccolti erano stati rubati aveva fatto il giro della scuola in un battibaleno, creando sconcerto e rabbia.  Nulla di certo si può affermare ma per come si sono svolti i fatti è assai probabile che a rubare i 200 euro sia stato qualcuno dall'interno della scuola, che sapeva cosa conteneva quella scatola. Proprio per questo la delusione e l'indignazione generali sono state grandi: insegnanti, ragazzi e personale dell'istituto avevano deciso di raccogliere quei soldi per dare il proprio contributo a chi, causa alluvione, si trova a vivere un momento difficoltà e dunque per dare un segnale di solidarietà, per affermare il valore educativo della collaborazione, del darsi una mano, del guardare al di là del proprio naso e del preoccuparsi per gli altri.  Che tutte queste buone intenzioni siano state trascinate nella spazzatura, è triste per loro e per tutti.  Ora la faccenda è nelle mani del preside, Giovanni Maria Polato: sarà lui a decidere come agire per arrivare a identificare i responsabili. E, una volta identificati, quale percorso intraprendere con loro.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova