Valsugana, viabilità infernale: semafori e rotatorie nel mirino

CITTADELLA. Il mondo economico prova a fare quadrato per recuperare la crisi Covid-19 e mette a fuoco le priorità per la ripresa: ancora una volta, il nodo appare quello della viabilità, Valsugana in testa, che rischia nel prossimo futuro di diventare sempre più insostenibile.
Fragilità e urgenze sono emerse nel corso della giornata di martedì, all’ombra delle mura si sono svolti gli “Stati generali” locali per condividere strategie e azioni tra tessuto economico, amministratori e politica: al tavolo c’erano il Coordinamento delle Categorie economiche del Cittadellese – con le delegazioni locali di Assindustria Venetocentro, Ascom, Confartigianato-Upa, Cna, Cia e Coldiretti – e poi i sindaci dell’Alta Padovana, in testa quello di Cittadella Luca Pierobon, l’assessore regionale Giuseppe Pan ed il parlamentare del Carroccio Massimo Bitonci.
«Un’occasione per fare il punto sull’impatto economico che la pandemia sta avendo, valutare le istanze più urgenti e gettare le basi per gli interventi a sostegno del tessuto produttivo ed economico dell’Alta», il commento di Pierobon.
La Sp 47 è stata al centro degli interventi: rallentamenti, semafori, incroci. Nel corso della discussione, hanno fatto capolino anche i dati: secondo uno studio sui flussi di traffico a cura di Interporto Padova Spa la Pedemontana andrà ad appesantire e a rallentare ulteriormente il traffico sulla Valsugana, si ipotizzano 45 mila veicoli al giorno tra Cittadella e Padova. Per questo, è stato programmato uno studio di fattibilità – che verrà sviluppato in collaborazione con la Camera di Commercio – per mettere a fuoco opzioni per alleggerire il volume delle auto e rendere la viabilità più scorrevole: secondo quanto è emerso, ci si concentrerà – in particolare – sui rallentamenti in coincidenza dei semafori di San Giorgio in Bosco, Campo San Martino e Vaccarino e sulla rotonda di via Campanello, a Facca.
Una ferita aperta è sempre il ponte di Curtarolo “tuttora soggetto a limitazioni alla portata e al traffico pesante a causa del deterioramento delle strutture portanti. Un disagio enorme, quantificato dalle imprese in svariati milioni di costi aggiuntivi l’anno (fino a 38 milioni nel caso di chiusura) a causa dell’allungamento forzato dei tragitti (anche per più di 40 km) su Sr 308 e strada Contarina, in un’area ad alta densità di imprese (13 mila, il 32% di manifattura e costruzioni) e flussi” , ha spiegato a più riprese Oddone Sartore, portavoce del Coordinamento.
Sull’attraversamento del Brenta, c’è l’impegno finanziario della Provincia di 4 milioni, il presidente Fabio Bui ha annunciato la prossima gara di affidamento dei lavori e il completamento previsto entro il 2021. Partendo dalle infrastrutture, le imprese cercano soluzioni per sostenere la faticosa risalita da una caduta senza precedenti, con cali anche del 40-50% dei ricavi per effetto del lockdown.
E si teme anche per la tenuta psicologica degli imprenditori: «Sulla scia dell’esperienza della crisi del 2008 che ha visto tanti colleghi, soprattutto piccoli, fronteggiare drammi personali e professionali», sottolineano le categorie, «abbiamo chiesto di tenere alta la guardia. La ripartenza si mostra faticosa e incerta, servono risposte concrete, coesione sociale. Per questo la continuità del servizio di sostegno psicologico attivato dalla Camera di Commercio è fondamentale. Insieme, ce la possiamo fare». —
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