Vanno a passeggio sui colli e s’imbattono in un’iguana

TEOLO. Incontro da brividi ieri pomeriggio, sugli Euganei, per due escursionisti. Mentre stavano assaggiando delle bacche di corbezzolo lungo il sentiero che sbuca nel parcheggio dell'ex zoo del monte Lonzina, sopra l'abbazia di Praglia, i due camminatori padovani si sono accorti che tra i rovi c'era un lucertolone lungo un metro e mezzo di colore giallo, con delle striature marroni. Increduli ed intimoriti, Silvano Soldà e Andrea Sabino, questi i nomi dei due amanti del trekking, che abitano alla Guizza, piano piano si sono avvicinati al rettile e si sono accorti che si trattava di una grossa iguana. «Siamo stati attratti da uno strano rumore che si avvertiva tra le foglie» raccontano i due pensionati, «quando abbiamo buttato l'occhio tra i rovi abbiamo notato il rettile che era attorcigliato su se stesso e muoveva lentamente la testa. Non credevano ai nostri occhi, ci siamo subito allontanati per paura che ci aggredisse, poi abbiamo visto che si muoveva poco, così abbiamo preso coraggio e ci siamo avvicinati».
L'animale tropicale, con tutta probabilità, è stato abbandonato in quella zona isolata dei colli, ai confini tra i comuni di Teolo e Torreglia, da qualcuno che, stanco di tenerselo in appartamento, ha deciso di disfarsene. Al parcheggio dell'ex zoo sul monte delle Are si arriva, infatti, in auto, anche se la strada non è un biliardo. Prima di sera l'iguana è stata recuperata e messa in salvo da un esperto erpetologo volontario dell'Apae, che l'ha portata nell'ambulatorio del veterinario padovano Ferdinando Zuin. Era debilitata, forse per l’ipotermia, visto che l'habitat ideale per questi rettili prevede temperature che vanno dai 25 ai 40 gradi. «Si tratta di una grossa femmina di 7-8 anni», spiega l'erpetologo. Più che la fame, deve aver sofferto il freddo considerato che di notte, in quel punto del colle, la temperatura in questa stagione scende a 8-10 gradi. Quando l'ho catturata, aveva le feci molli e la bocca piena di muco, penso fosse li da non più di un paio di giorni. Se non fosse stata avvistata dai due escursionisti, che ci hanno subito avvisato, nel giro di 48 ore sarebbe morta. È un bell'esemplare di iguana in carne, ben nutrita, in quel posto non avrebbe però potuto cibarsi pur essendo rettili erbivoro. Solitamente da adulti mangiano verdura e frutta e tra i boschi del monte delle Are è difficile trovarne». Nell'estate del 2011, poco lontano dall'abitato di Teolo Alto, venne recuperato un esemplare di boa constrictor imperator della lunghezza di più di due metri.
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