Via Confalonieri assediata: «La vita qui, tra droga e degrado»

PADOVA. «Nei palazzi di via Confalonieri succede di tutto: si spaccia, si vende alcol senza autorizzazione e anche la brava gente è costretta a vivere tra i rifiuti». La denuncia arriva dall’ex vicesindaco Eleonora Mosco, oggi consigliera di opposizione che chiede al prefetto Renato Franceschelli e all’Amministrazione comunale un intervento per migliorare le condizioni di chi vive nei condomini del civico 15 alla Stanga.
La situazione
Affacciandosi nei cortili dei due palazzi si notano subito delle carcasse di vecchie auto piene di rifiuti e si sente un odore nauseabondo. Poco lontano c’è un altro edificio, in via Confalonieri 27, dove sistematicamente, ogni due anni, vengono eseguiti sgomberi di occupanti abusivi da parte della polizia locale. L’ultimo risale a poco più di un anno fa.

«Qui c’è di tutto» insiste la consigliera ex forzista Mosco, «e per colpa di pochi anche la brava gente che abita qui è costretta a vivere in uno stato di totale abbandono, dove ci sono addirittura bar abusivi e una somministrazione incontrollata di alcolici. Per non parlare della situazione igienico-sanitaria e della mancanza dell’illuminazione che facilità lo spaccio di sostanze stupefacenti. Sono mesi che i residenti inviano segnalazioni, senza però mai ottenere una risposta concreta. Per questo ho deciso di allertare il Prefetto, ma nello stesso tempo chiedo che l’Amministrazione Giordani si faccia carico di questa situazione e provveda a sgomberare e ripulire la zona, illuminandola a giorno e installando delle telecamere di videosorveglianza».

I residenti
Insieme a Eleonora Mosco anche Davide Peron, che dei due condomini del civico 15 è l’amministratore: «La situazione è gravissima» conferma Peron, «perché ormai questa è diventata una zona franca dove tutti credono di poter fare quello che vogliono. Ci sono reati di ogni genere, ma l’aspetto più rilevante è legato alle tante persone perbene che ci abitano (una cinquantina le famiglie residenti, ndr), sia italiane che straniere, costrette a vivere nella paura, nell’apprensione, e nella depressione per aver comprato a caro prezzo la loro casa, ormai del tutto svalutata, in un’area dove non è più possibile crescere dei figli. È una situazione che, tra alti e bassi, va avanti da anni. Adesso però abbiamo toccato il fondo e questo è il periodo più buio» chiude Peron.

Il comune
l problema è noto però anche all’Amministrazione: «La situazione desta viva preoccupazione anche per le problematiche di natura igienica che ne possono derivare» ammette il comandante della polizia locale, Lorenzo Fontolan, «e per questo a marzo la squadra Tutela Ambientale ha eseguito un sopralluogo. Il rischio prevalente che accomuna quelle tipologie di rifiuti è il percolamento di liquidi inquinanti, con l’insidia concreta di contaminazione del suolo».
Anche le auto saranno rimosse: «È in corso l’iter per individuare i proprietari dei mezzi» conferma Fontolan, «e l’adozione di specifiche ordinanze che consentiranno prima di tutto la radiazione e poi lo smaltimento dei rottami dei veicoli presenti. Si auspica di poter osservare a breve i primi risultati positivi del nostro lavoro» chiude il comandante, «con il miglioramento delle condizioni di vivibilità della zona». —
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