Vigodarzere devastata dal vento

VIGODARZERE. Ha lasciato i segni della devastazione la tromba d’aria che ieri pomeriggio, poco prima delle 18, ha spazzato il centro di Vigodarzere. Diverse case scoperchiate, due garage volati in mezzo a un campo, le auto ammaccate dalle tegole cadute, il campo sportivo dove le panchine sono state sradicate dai supporti: nella rete si vede chiaramente il buco lasciato dal vortice di vento. Oggi si fa la conta dei danni, perché il buio è calato presto ieri sera e non è stato possibile verificare fino in fondo lo stato dei tetti e delle recinzioni. E anche perchè i telefoni dell’intero paese, come anche quelli della vicina Cadoneghe, sono rimasti muti per oltre un’ora, fino alle 19. Impossibile per le famiglie mettersi in contatto con le forze dell’ordine, la protezione civile o i vigili del fuoco. Come se il tempo si fosse fermato. Nessuno si aspettava una tromba d’aria a Vigodarzere ieri. Il meteo regionale non aveva lanciato l’allarme, limitandosi a segnalare la presenza di possibili temporali localmente intensi. Eppure la tromba d’aria è passata con la sua furia di acqua e di vento, alle 17.45, devastando una fascia di qualche chilometro tra via Certosa, via Ca’ Zusto e via Sant’Antonio.
Via Certosa. Il primo ad accorrere in via Certosa, abitando poco distante, è stato il consigliere comunale Vittorio Rossi, testimone degli effetti della forza del vento dentro lo stadio da calcio e al palazzetto sportivo. «Il vento ha sradicato le panchine, lasciando i supporti attaccati a terra» racconta il responsabile dei campi, Nicola Segala, «una delle panche l’ho recuperata dal parcheggio del palazzetto, dietro la rete di recinzione». Rete che ha un vistoso buco dove è passato il vento e che si è tutta piegata. Panchine e capottine non ci sono più. La tromba d’aria ha proseguito di qualche metro, andando a schiantarsi sui tetti di alcune abitazioni. In casa di Arsenio Ranzato le tegole sono finite sopra le macchine in cortile e anche sul tetto della sua vicina, Eufemia Vigolo Ranzato, le tegole sono volate di sotto. Purtroppo è andata peggio a Sergio Stefan, che abita nella casa accanto. Il prato era disseminato di cocci rossi, finiti pure sopra le due auto parcheggiate in giardino. Senza guaina, è piovuto in casa. Ci sono voluti i vigili del fuoco per mettere in sicurezza il tetto a causa delle tegole pericolanti.
Via Ca’ Zusto. Il vortice di vento ha proseguito la sua corsa dietro al municipio, in via Ca’ Zusto, dove in diverse abitazioni i tetti hanno subito dei danni. A casa di Antonio Pittarello delle due rimesse di lamiera che erano in giardino, è rimasto solo il basamento in cemento. Pareti e contenuto sono stati sparpagliati per decine di metri nei campi attorno. La casa non ha più grondaie e persino la struttura in ferro battuto che sorreggeva una piccola tettoia sopra il portoncino si è tutta piegata. Anche le case intorno hanno subito pesanti danni, specialmente ai tetti, con le tegole volate via come fogli di giornale e i comignoli abbattuti e pericolanti.
Via Giotto e via Sant’Antonio. In via Giotto è stato sradicato il cancello di un’abitazione, mentre la protezione civile è intervenuta in via Sant’Antonio a mettere in sicurezza i numerosi alberi abbattuti dalla furia del vento. È durato tutto pochissimi istanti, e chi ha assistito al passaggio della tromba d’aria parla di un violento boato, uno scroscio d’acqua e di un cielo nerissimo, mentre dalla forza del vento non si riuscivano a tenere chiuse porte o finestre. Le più spaventate e sotto choc alcune anziane in casa da sole al momento del passaggio della tromba d’aria.
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