Addio a Marotta, padre dell’Istituto di studi filosofici

NAPOLI. Lavorava al futuro, Gerardo Marotta. Nella clinica dove ha trascorso le sue ultime ore di vita, lo raccontano tutti. Il fondatore dell’Istituto per gli studi filosofici di Napoli, che il prossimo 26 aprile avrebbe compiuto novanta anni, parlava di Giordano Bruno, degli Stati Uniti d’Europa, auspicava di riprendere il pensiero di Luigi Einaudi. Mercoledì mattina, in palestra, dopo aver fatto fisioterapia, in un angoletto aveva perfino allestito una sorta di “studio” e per ore aveva parlato con sua nipote di una lezione da tenere su Spaventa. Pensava al futuro ma con un peso che si portava addosso da anni: una sede per gli oltre 300mila libri della biblioteca dell’Istituto. Testi originali di Benedetto Croce, di Bruno che al momento sono in scatoloni in diversi depositi tra Napoli e provincia. «Napoli non lo dimenticherà», assicura il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Ma è un dato che Marotta, raccontano in tanti, provava un «profondo rammarico». Per i libri senza sede, per i fondi pubblici che non arrivavano, «perché lui era stato abbandonato da una parte delle istituzioni e per l’attenzione che non c’è stata fino in fondo su una grande mobilitazione da parte dei cittadini e degli intellettuali», dice il sindaco. L’assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Gaetano Daniele, va anche oltre: «Dovremmo chiedergli perdono».
Si è spento così, molto anziano ma ancora vigile e attivo, ricoverato dopo una caduta in casa e una sospetta frattura.
Cordoglio unanime per la sua scomparsa: il presidente Sergio Mattarella ha sottolineato «la passione meridionalista e l’impegno generoso per la diffusione del sapere e la preservazione del patrimonio culturale del Paese».
“L’ultimo giacobino” era convinto che la più alta forma di rivoluzione fosse stata quella napoletana del 1799. Ed era convinto anche che i giovani erano la chiave di tutto. «Il modo migliore per ricordarlo? Istituire borse di studio per i giovani, era la cosa che desiderava di più», dice il figlio Massimiliano.
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