Addio Biagiotti, ambasciatrice d’Italia

Nel 2003 aveva donato il nuovo sipario alla Fenice rinata dopo l’incendio
19/10/2007 INAUGURAZIONE DELLE FONTANE DI PIAZZA FARNESE DOPO IL RESTAURO NELLA FOTO LAURA BIAGIOTTI UNO DEGLI SPONSOR DE RESTAURO ¸
19/10/2007 INAUGURAZIONE DELLE FONTANE DI PIAZZA FARNESE DOPO IL RESTAURO NELLA FOTO LAURA BIAGIOTTI UNO DEGLI SPONSOR DE RESTAURO ¸

Laura Biagiotti è morta all’ospedale Sant’Andrea di Roma, dove era stata ricoverata mercoledì sera in terapia intensiva in seguito all’arresto cardiaco che l’aveva colpita nella sua residenza di Guidonia. Dopo diverse manovre rianimatorie, l’attività cardiaca era ripresa, ma le condizioni della stilista erano apparse subito gravissime e l’ospedale aveva avviato le procedure di accertamento della morte cerebrale. La conferma in un tweet, sul suo profilo ufficiale, con un brano del Vangelo di San Giovanni scelto dalla figlia Lavinia. Nata a Roma il 4 agosto 1943, dagli anni ’70 Laura Biagiotti ha dettato la sua moda che punta su linee ampie che prendono forma attorno al corpo (sua l’invenzione dello stile “bambola”) e colori legati alla sua città il bianco e il rosso. La sua carriera è iniziata negli anni ’60 quando, seguendo le orme della madre, Delia Soldaini Biagiotti, fondatrice di un atelier, ha cominciato a collaborare con i grandi nomi della moda italiana, da Roberto Capucci a Rocco Barocco. Nel 1966 la sua prima collezione per Schuberth. Nel 1972 la prima personale ha sfilato a Firenze, attirando l'attenzione della stampa e dei buyer. Dal 1980 viveva e lavorava nella campagna romana di Guidonia, nel castello Marco Simone, dell’XI secolo, riportato all’antico splendore assieme al marito Gianni Cigna, scomparso nel 1996. Dallunione è nata la figlia Lavinia, vicepresidente dal 2005.

Due anni fa alla Milano Fashion Week aveva festeggiato i 50 anni di carriera. Mezzo secolo di creatività che l’ha spinta a guidare il made in Italy - tra le poche stiliste donna, insieme a Krizia - alla conquista dei mercati globali, diventando la prima griffe italiana a sfilare in Cina nel 1988, a Pechino, e la prima a varcare con la sua moda, nel 1995, le soglie del Grande Teatro del Cremlino a Mosca, nella vecchia sede del Pcus. Fino a essere incoronata dal New York Times con la “Regina del cashmere”.

Anche in Veneto era molto apprezzata: nel 2007 ha ricevuto il Leone Cristallo alla Carriera - Premio Casinò di Venezia durante il Gala Ufficiale a conclusione della Mostra del cinema. Nel 2003 ha donato il nuovo Grande Sipario al Teatro La Fenice di Venezia, dopo che l’originale era stato distrutto dall'incendio. «Ci mancherà. Era una grande amica del Teatro e la ricordo con affetto»: ha dichiarato il sovrintendente della Fenice Cristiano Chiarot, esprimendo il doloreper la scomparsa della stilista, per la quale ier sera, in apertura della “Traviata” è stato osservato un minuto di raccoglimento «ciò che ha unito Laura Biagiotti e la Fenice è stato un legame di affetto reciproco».

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