Angelo Branduardi, poesia in musica al Geox

PADOVA. Angelo Branduardi si esibirà al Gran Teatro Geox di Padova, venerdì alle 21.30 con il suo “Hits 2017 Tour”. Il cantautore-menestrello canterà i classici tratti dalla sua fantastica carriera discografica, cominciata ben 43 anni fa.
L’artista, nato nel 1950 a Cuggiono (Milano), avrà modo di proporre successi senza tempo, come “Alla fiera dell’est”, “La pulce d’acqua”, “Cogli la prima mela”, “Confessioni di un malandrino” e “La luna”. Il cantautore, violinista e chitarrista è uno dei più originali e interessanti esponenti della canzone d’autore italiana, famoso in tutta Europa. Dopo i sold out registrati nelle quattro date italiane di Recanati, Iseo, Milano e Roma e nei più prestigiosi teatri di Austria, Svizzera, Belgio, Lussemburgo e Germania, Branduardi comincerà a Padova una serie di cinque concerti che lo porteranno in giro di nuovo per il Paese.
Grande conoscitore e appassionato di musica antica e tradizioni popolari di tutto il mondo, ha una solida preparazione classica. Ha vissuto i primi anni della sua vita a Genova, dove si era trasferita la sua famiglia. Lì si è diplomato in violino al conservatorio Paganini di Genova nella cui orchestra ha come solista ancora molto giovane. A 15 anni si trasferì a Milano dove si iscrisse all’istituto tecnico per il turismo ed ebbe come insegnante il grande poeta Franco Fortini. Poi cominciò a studiare alla facoltà di filosofia dell’università e a comporre, mettendo in musica le liriche dei suoi autori preferiti, come “Confessioni di un malandrino” dal poeta russo Sergej Esenin, ancora oggi una delle sue canzoni più famose. Poi conobbe Luisa Zappa, che diventò sua moglie e autrice dei testi delle sue canzoni. Pubblica il suo primo disco “Angelo Branduardi” nel 1974 con la collaborazione dell’arrangiatore e compositore Paul Buckmaster, artista conosciuto per il suo lavoro a fianco di Elton John. L’anno successivo inizia un’altra importante collaborazione, quella con Maurizio Fabrizio, con il disco “La luna”.
Il 1976 però è l’anno del grande successo del cantautore, grazie all’album “Alla fiera dell’est” che all’epoca si aggiudicò anche il premio della critica discografica italiana. Il successo è confermato da “La pulce d’acqua”, un album a cui fa seguito un lungo tour in giro per tutta l’Europa. Così, Branduardi diventato un personaggio di primo piano a livello internazionale, grazie a “Cogli la prima mela” viene premiato della critica tedesca ed europea.
A Parigi tiene un concerto nell’ambito della “Fète de l’Humanité”, davanti ad 200.000 persone. Dopo di che esce lo splendido album dal vivo “Concerto” che purtroppo oggi non è più disponibile sul mercato. Nel 1980, il tour “La Carovana del Mediterraneo” vede come ospiti fissi nientemeno che Stephen Stills, Graham Nash e Ritchie Havens. Seguono dischi importanti come “Branduardi di nuovo con Paul Buckmaster” e “Cercando l’oro”. Compone la colonna sonora del film di Luigi Magni “State buoni se potete”, per la quale vince il David di Donatello e il Nastro d’Argento. Nel 1985 incide uno dei suoi capolavori “Branduardi canta Yeats”, in cui mette in musica 10 liriche del grande poeta irlandese W. B. Yeats, tradotte ed adattate da Luisa Zappa. Nel 1996, registra per la Emi Classics il suo primo lavoro dell’interessante serie “Futuro Antico” dedicato a pagine sacre e profane del Medio Evo e del primo Rinascimento. Il resto è storia.
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