Bici, I-Pod, cellulari e pneumatici Gli oggetti smarriti vanno all'asta

I-Pod, un computer (corredato di borsa), Compaq Presario Eq 6, macchine fotografiche digitali per immortalare i momenti belli. Ma anche tre pneumatici con cerchio in lega marca Harryhausen (il quarto bisogna procurarselo altrove). Non hanno aperto un nuovo centro commerciale in città: sono tutti oggetti smarriti che verranno messi all'asta oggi, alle 15.30, dall'Istituto Vendite Giudiziarie in via Venezia 77. Un appuntamento semestrale che attira sempre centinaia di persone. Il perché è presto detto: in città si smarrisce di tutto e c'è gente che esce con la testa sopra il cappello. Gli oggetti recuperati vengono tenuti fermi un anno: se non sono reclamati vengono poi battuti all'asta. Con senso degli affari e un po' di pazienza si possono portare a casa risultati non da poco, e fare una buona spesa. Discorso a parte meritano due pezzi forti del repertorio: una quantità di bici (30) che verranno battute all'asta. Alcune in pessimo stato, altre no: fra le marche spiccano Bianchi, Atala, Girardengo. Poi ci sono 75 cellulari: oggetto che tutti noi possediamo ed, evidentemente, tendiamo a dimenticare nei luoghi più impensati. Se può interessare vanno per la maggiore quelli della Nokia. Ma il piatto forte rimangono gli oggetti smarriti. Nell'elenco c'è di tutto: un orecchino d'oro, casco integrale da moto bianco, ma anche nero. Tanti orologi, da uomo e da donna. Oltre ad I-Pod e computer portatili. C'è pure un aspira-soffia foglie, maschera e braccialetto di Murano, i mitici tre pneumatici (non si capisce come si possano smarrire, ma tant'è). Sembrano un po' i premi che distribuiva Mike Bongiorno, pace all'anima sua, ai tempi di Bis: manca solo il viaggio alle Bahamas. Quello non l'ha ancora smarrito nessuno, mentre un signore ha deciso di perdere la propria fede in oro, per la gioia della moglie: sappia che la può ritrovare oggi pomeriggio, ma comprandosela però. L'elenco degli oggetti è disponibile su www.padovanet.it. Sulla qualità non si assicura, bisogna controllare di persona. (e.a.)
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