Brignano ricomincia da un amore

Oggi al Geox di Padova: «Trent’anni di carriera e una figlia, così si cambia»

PADOVA. Enrico Brignano è al Gran Teatro Geox di Padova, oggi alle 17.30 con “Enricomincio da me Unplugged”.

Brignano, col suo nuovo show festeggia 30 anni di carriera, come vive l’anniversario?

«Come un ragazzino che si sveglia e dice: “Ma come, è già passato tutto questo tempo? Sembra ieri che ho cominciato...”. E, a ben vedere, è un po’ il sottotesto che accompagna il racconto della mia carriera in questo nuovo spettacolo, sospeso a metà tra il “Beh, dai, qualcosetta l’ho fatta” e il “sono ancora un ragazzino, ho un sacco di progetti ancora da realizzare”».

Lo spettacolo parla del passato ma anche di oggi.

«È completamente inedito. Quello che ho preso dal mio passato sono pezzi di vita. Racconto la mia esistenza che è il filo conduttore dello spettacolo».

Il titolo ricorda “Ricomincio da tre”, il film di Troisi.

«Massimo era un talento puro, inimitabile, autentico. La sua comicità è molto distante dalla mia ma è stato d’ispirazione a me come a tanti per la sua capacità di deformare la realtà col suo sguardo surreale».

Ci parlerà di amore e rapporti di coppia?

«In questo spettacolo si parla di altri tipi di amore: tra genitori e figli, per una passione, per la professione, per i sogni e per la vita, che a volte sembra toglierti delle opportunità e poi te ne offre altre inaspettate. Ora sono padre e nella mia coppia c’è questa piccola gnoma. Quando io e la mamma siamo vicini, ci prende le teste e le avvicina perché vuole che ci baciamo. È una bimba molto romantica».

Da Fazio ha fatto con uno sketch prendendo in giro il teatro di Pirandello, cosa intendeva dire?

«Era un gioco, ironizzavo con una tematica propria del teatro serio. Pirandello aveva “partorito” la poetica della maschera: come a dire che nessuno è pienamente se stesso, ciascuno recita un ruolo. È una elaborazione più completa e filosofica dei versi shakespeariani “Tutto il mondo è palcoscenico e gli uomini e le donne non sono altro che attori”. Solo che con Pirandello questo assunto arriva alle estreme conseguenze. Io, che gioco anche con le cose serie, ho fatto finta di incartarmi chiosando con “Noi siamo uno, nessuno e centomila, e se tu non hai centomila ti credi uno ma non sei nessuno”».

Nonostante la sua forte connotazione romana, al Nord è molto amato, come lo spiega?

«Probabilmente perché i romani hanno un dialetto che rimane simpatico al Nord. I miei spettacoli sono molto italiani e dunque abbastanza nazionali».

Michele Bugliari

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