Carlotto in nero con le “Sbirre” Matino in rosso tra le industrie

VENEZIA. L’ultimo degli scrittori veneti ad arrivare in libreria per l’estate è Massimo Carlotto coautore di “Sbirre” (Rizzoli, p. 220, 18,50 euro) assieme ad altre due star del noir come Giancarlo De Cataldo e Maurizio De Giovanni. Dopo “Le vendicatrici” lo scrittore padovano torna a proporre, nel racconto intitolato “Senza sapere quando” una protagonista femminile, Anna Santarossa, poliziotta corrotta dalla mafia internazionale. Ma sulle letture estive ha puntato anche Matteo Bussola che in “La vita fino a te” (Einaudi, p. 202, 17 euro) batte ancora una volta la strada dei libri che fanno bene, che scaldano il cuore, che propongono piccole cose che rendono felici. E se il nero è il colore Carlotto e il rosa quello del veronese Bussola, il rosso è quello del nuovo libro di Umberto Matino, vicentino trapiantato a Padova, che ambienta nella sua Schio il suo nuovo libro, “Rossi” (Biblioteca dell’Immagine, p. 420, 15 euro), dove col termine si rimanda tanto alle storiche industrie tessili, quanto alle inquietudini politiche degli anni Settanta.
Tra le scrittrici da segnalare il ritorno al romanzo di Marilia Mazzeo con “Non troverai altro luogo” (L’Iguana, p. 223, 18 euro), in cui la scrittrice veneziana conduce un’indagine esistenziale all’interno della famiglia. Per la saggistica, una nuova biografia di Giovanni Battista Belzoni, firmata dalla padovana, trapiantata a Londra, Gaia Servadio, che con “L’italiano più famoso del mondo” (Bompiani, p. 384, 16 euro) torna a raccontare la sua città, ma anche i mille viaggi del grande avventuriero padovano che dalle esibizioni come “uomo forzuto” da circo, si è trasformato in archeologo e ingegnere. —
N.M.I..
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