Da Tintoretto a Fiorucci un anno d’arte a Venezia

INVIATO A MILANO. Sarà Palazzo Ducale il cuore pulsante della stagione espositiva 2018 dei musei civici veneziani presentata ieri a Milano, nella sede della Triennale, dal presidente della Fondazione museale MariaCristina Gribaudi e dal suo direttore Gabriella Belli. Qui saranno infatti ospitate le sue mostre più importanti dell’annata. Innanzitutto (dal 7 settembre al 6 gennaio 2019) la grande esposizione su Tintoretto nei cinquecento anni dalla nascita. Un “ritorno a casa” a circa ottant’anni di distanza dalla precedente mostra sul pittore rinascimentale, tenutasi sempre al Ducale, del 1937. L’unico artista intimamente veneziano dei quattro grandi del Rinascimento veneto, perché sia Giorgione, sia Tiziano, sia Veronese venivano comunque della terraferma. Saranno circa 70 le opere tintorettiane - di provenienza certa - esposte al Ducale, a cui si affiancherà una mostra sul Tintoretto giovanile alle Gallerie dell’Accademia. Ma la Scuola Grande di San Rocco, “tempio” tintorettiano per eccellenza, e le chiese veneziane che ospitano capolavori dell’artista saranno le altre tappe di questa “mostra diffusa” che poi si sposterà alla National Gallery di Washington che organizza con la Fondazione Musei l’esposizione e che farà il punto anche sugli studi di Tintoretto. Con sorprese che già emergono durante i restauri dei dipinti dalle analisi riflettografiche, come per “Il matrimonio mistico di Santa Caterina”, dal Musée des Beaux-Arts di Lione, che ha rivelato come la Santa Caterina fosse originariamente un Doge, ridipinto dall’artista in corso d’opera.
Ruskin e il mito di Venezia - Ma prima ancora, dal 10 marzo Palazzo Ducale si aprirà per ospitare (fino al 10 giugno) la grande mostra dedicata a John Ruskin e al suo libro-simbolo della riscoperta del gotico veneziano, “Le pietre di Venezia” che, come ha ricordato ieri Belli, ha contribuito a diffondere il mito della sua fragile e un po’ decadente bellezza. La mostra, curata da Anna Ottani Cavina e con le scenografie e gli allestimenti di Pier Luigi Pizzi, si allargherà anche al Museo dell’Opera del Ducale, dove sono conservati i capitelli esterni originali portati qui nell’Ottocento e mostrerà anche la grande perizia di Ruskin - critico, intellettuale, scrittore e artista britannico - come acquarellista, legata al suo amore per Venezia, che visitò 11 volte, tra il 1835 e il 1888.
Epoca Fiorucci - L’ampio programma 2018 dei Musei Civici prevede anche alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro (dal 23 giugno al 13 gennaio 2019) uno sconfinamento nel mondo della moda e del costume con la mostra “Epoca Fiorucci”, che ricostruirà il mondo del pirotecnico stilista e creativo milanese scomparso nel 2015, che portò a Milano alla fine degli anni Sessanta lo spirito aggressivo della Swinging London e che lavorò per i suoi negozi con architetti come Mendini e Sottsass. Sarà anche “ricostruito” all’interno del museo uno dei negozi Fiorucci. Sempre a Ca’ Pesaro si aprirà da domani la mostra dedicata al vedutista Gino Rossi, presentata oggi.
Le altre mostre - Il programma espositivo del 2018 prevede molte altre interessanti proposte. A Ca’ Rezzonico (dal 23 maggio al 10 luglio) una mostra dedicata a Giulia Lama, poetessa e pittrice, contemporanea di Rosalba Carriera, dimenticata e ora riscoperta, anche per i suoi disegni di nudi maschili. E un’altra (dal 29 settembre al 7 gennaio 2019) dedicata a una figura centrale del collezionismo veneziano settecentesco come Anton Maria Zanetti. Palazzo Fortuny, oltre all’omaggio a Mušič proporrà (dal 24 marzo al 23 luglio) anche un’esposizione dedicata alla Collezione Merlini, raccolta privata importante allargata all’intero Novecento italiano, da de Pisis a de Chirico, da Sironi a Campigli, fino all’informale e all’astratto di Burri e Fontana. Sempre al Fortuny (dall’1 settembre al 7 gennaio 2019) in programma l’esposizione “FutuRuins - Il corpo e la pietra”, in collaborazione con l’Ermitage di San Pietroburgo, dedicata all’estetica delle rovine, dall’antico Egitto al “terrorismo iconoclasta” di Palmira, dall’antichità greco-romana alle macerie delle Twin Towers. Da segnalare ancora, al Museo del Vetro di Murano (dal 21 aprile al 19 agosto) la mostra di vetri muranesi del Novecento - con nomi come Scarpa, Venini, Martinuzzi - del collezionista statunitense Barry Friedman, che le ha donate al museo dell’isola. Dal 9 settembre al 2 dicembre, nella stessa sede, spazio invece ai vetri creati per Murano dal noto designer Mario Bellini. E, ancora a Ca’ Pesaro (dal 20 ottobre al 6 gennaio 2019), l’interessante iniziativa espositiva dedicata al pittore divisionista Angelo Morbelli, che riproporrà il suo celebre ciclo pittorico “Il poema della vecchiaia”. Al museo Correr, dal 12 aprile, saranno esposti i ritratti in miniatura di epoca napoleonica donati al museo, mentre il Centro Candiani a Mestre (dal 21 novembre al 20 gennaio 2019) esporrà opere storiche di artisti veneti provenienti dalle collezioni dell’Ermitage.
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