Fenomeno Maneskin alla prova del tour

Stasera a Roncade, poi il nuovo disco e altre date: «Parliamo ai nostri coetanei»

MILANO. L’appuntamento in Veneto è triplo: questa sera al New Age di Roncade, lunedì al Liv Club di Bassano del Grappa, il 15 novembre al Geox di Padova, per il nuovo tour da poco annunciato. Protagonisti, i Maneskin, il gruppo-rivelazione dell’ultima edizione di X Factor. Un tour da tutto esaurito quello che li vede impegnati ora e che mercoledì ha fatto tappa alla Santeria Social Club di Milano. Un’ora e un quarto di concerto, in cui Damiano & Co. hanno eseguito le tante cover (in italiano e in inglese) presentate nel corso dell’esperienza televisiva al fianco di Manuel Agnelli. Tutte, per questo, accolte con entusiasmo dal pubblico. Parterre composta perlopiù da giovanissimi (anzi, giovanissime), ma con qualche “spruzzata” di capelli bianchi: un’altra generazione, desiderosa di scoprire se i Maneskin sono veramente “the next thing” del rock italiano. Curiosità: tra la folla anche Claudio Cecchetto, uno che a cavallo tra gli Ottanta e i Novanta scoprì talenti come Jovanotti o Max Pezzali. Nel concerto milanese la band ha presentato per la prima volta dal vivo “Morirò da re”, il nuovo singolo uscito ieri. «È un pezzo di cui siamo molto orgogliosi. È la nostra prima canzone in italiano ed è nata dall’esigenza di raccontarci, infatti l’abbiamo scritta nei giorni di pausa dal tour», spiega Damiano David, frontman del gruppo. «Noi abbiamo mollato tutto per dedicarci ventiquattr’ore ore su ventiquattro alla musica. Poteva sembrare una scelta sbagliata, e invece eccoci qua. E questo è il significato della canzone: dal male può nascere il bene. Che poi è quello che cerchiamo di trasmettere coi nostri comportamenti».

«La canzone è nata da un riff di Thomas. Abbiamo cercato un suono nuovo e fresco, con chitarre alla John Frusciante dei primi anni Novanta e una voce anni Settanta», spiega Ethan, il batterista. Un brano come apripista del nuovo album che sarà pubblicato in autunno. «Poi partiremo per un altro tour. Perché noi siamo felici quando suoniamo di fronte a un pubblico: è quella la nostra dimensione», dice Damiano. «L’allestimento e la scaletta saranno completamente diversi da quelli della tournée in corso. Suoneremo le nostre canzoni e non più quasi esclusivamente cover». Prima, però, ci sarà spazio per qualche data estiva: «Quest’estate faremo dei concerti, ma è ancora tutto in allestimento. Però ci concentreremo sul disco. Scriveremo, arrangeremo. Alcuni pezzi li abbiamo già. Saranno sia canzoni in italiano che in inglese. Ormai la band è rodata: componiamo sempre pensando al gruppo e non più come individualità. La direzione che seguiamo? Nessuna. La direzione la creiamo. È il sound Maneskin. Il nuovo disco lo avrà».

I ragazzi sembrano avere le idee chiare: «Ci definiscono arroganti, ma noi vogliamo solo parlare ai nostri coetanei, convincerli a impegnarsi per perseguire i propri sogni. Sfruttare i loro talenti, coltivandoli, per raggiungere la felicità». A vederli sul palco, se non arroganti, i Maneskin sembrano comunque assolutamente sicuri dei loro mezzi. Victoria: calze a rete. Ethan: look da indiano. Thomas: “er cobra” . E naturalmente Damiano, autentico latin lover: «Perché piaccio alle donne? Non ne ho idea. È sempre stato così. Ma non mi faccio troppe domande: prendo e porto a casa». Canta, balla, trascorre tre quarti del concerto a petto nudo, si arrampica su un ponteggio, fa la lap dance in mezzo al pubblico. Musica o spettacolo? Staremo a vedere.

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