Garrel, il Robespierre che nel precedessore trova il suo Materazzi

VENEZIAÈ uno dei momenti del passato più visti al cinema, la rivoluzione francese. Non stupisce quindi che un cineasta transalpino decida ancora di dedicarvisi, magari da un punto di osservazione...
French actors Celine Sallette (R) and Louis Garrel pose during a photocall for 'Un Peuple et son Roi' at the 75th annual Venice International Film Festival, in Venice, Italy, 07 September 2018. The movie is presented out of competition at the festival running from 29 August to 08 September. ANSA/ETTORE FERRARI
French actors Celine Sallette (R) and Louis Garrel pose during a photocall for 'Un Peuple et son Roi' at the 75th annual Venice International Film Festival, in Venice, Italy, 07 September 2018. The movie is presented out of competition at the festival running from 29 August to 08 September. ANSA/ETTORE FERRARI

VENEZIA

È uno dei momenti del passato più visti al cinema, la rivoluzione francese. Non stupisce quindi che un cineasta transalpino decida ancora di dedicarvisi, magari da un punto di osservazione meno usale, come quello delle donne, dei bambini e della gente comune. “Un peuple et son roi” di Pierre Schoeller parla dei tre anni topici, dalla presa della Bastiglia alla morte di Luigi XVI, in cui la Francia scelse una nuova strada.

«Mi appassionava andare verso il passato, guardando da vicino la vita dei protagonisti minori, che pure c’erano». Così Schoeller segue le vicende della povera gente che dai sobborghi di Parigi o dalla campagna giunge nella capitale per partecipare all’emozione di quelle settimana. In fondo era già l’idea di Jean Renoir nella “Marsigliese” (1938). Ma “Un peuple et son roi” non è debole perché poco originale: risulta alla fine poco avvincente proprio perché il suo sguardo su eventi o situazioni già note risulta convenzionale, non aggiunge molto di nuovo. Anche la figura di Luigi XVI ha avuto ritratti migliori, pur nel tentativo di delineare un personaggio ambiguo, con i suoi incubi e le sue paure, che ha perso ogni lucidità, inseguendo le decisioni dell’Assemblea nazionale, ma soprattutto non ha più contatti col suo popolo, che pure a lungo lo difende. Louis Garrel, nei panni di Robespierre, ha ricordato un suo predecessore, Wojciech Pszoniak – l’attore polacco lo interpreta in “Danton” di Andrzej Wajda – che ne diede però un ritratto meno sanguigno. «Mi sono confrontato costantemente con lui, per studiarne le mosse, come fa un calciatore. È stato il mio Materazzi». La Bastiglia brucia ancora. —



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