Girardello: «Il ragazzo invisibile è cresciuto»

Il giovane attore vittoriese da domani nelle sale con il sequel del film di Salvatores: «Chiedeva sempre il mio parere»
VITTORIO VENETO. «Fare i conti con il proprio lato oscuro: questo significa diventare adulti». Così recita la voce fuori campo nel trailer del film di Gabriele Salvatores “Il ragazzo invisibile: seconda generazione”, in uscita domani nelle sale italiane, che vede protagonista il giovane attore di Vittorio Veneto Ludovico Girardello, così come nel prequel di quattro anni fa “Il ragazzo invisibile”. Allora Giradello, nei panni di Michele, che scopre grazie a un costume magico di poter scomparire agli occhi degli altri, di anni ne aveva 12 ed è cresciuto con il personaggio del film che, come lui, di anni nel nuovo episodio ne ha 16. «Diventare grande per me» spiega l’attore «significa essere più consapevole delle proprie emozioni. Non si tratta di un fatto di età ma di esperienza, e di relazioni con persone adulte, familiari e parenti, che ti aiutano a riflettere in maniera diversa da come farebbe un bambino». Nel nuovo film infatti Michele scopre di avere due madri, oltre a quella naturale, interpretata come nel prequel da Valeria Golino, anche quella biologica, dotata di superpoteri, che ha il volto di Ksenia Rappoport e che è stata anche sul set un punto di riferimento professionale. «Ksenia per me è una bravissima attrice» continua Girardello «perché in scena era mia madre, mentre fuori da set era semplicemente una persona. Io non sopporto gli attori che interpretano il personaggio per tutto il tempo, bisogna saper distinguere la vita vera da quella nella fiction e lei lo faceva con grande spontaneità».


Pur mantenendo inalterato il genere fantasy e la lotta tra buoni e cattivi, questo nuovo film ha tinte molto più dark, atmosfere più tetre ed effetti speciali fotorealistici realizzati da Victor Perez (visual effect supervisor di “Batman - Il cavaliere oscuro”, “I pirati dei Caraibi” e “Harry Potter - I doni della morte”). «La scena più emozionante» svela il protagonista «è quella che abbiamo girato dentro un gasometro, dove, verso la fine del film, c’è uno scontro pieno di fiamme, abbiamo passato lì due settimane per ottenere la perfezione». Ma se le location, trovate, come in “Il ragazzo invisibile”, nella città di Trieste, ripropongono un mondo sospeso tra realtà e fantasia, i sentimenti, come la gelosia per una sorella con il super potere del fuoco, e l’amore contrastato per la coetanea Stella, che prosegue dal primo episodio, sono profondamente umani e “reali”. «Di me nel personaggio» aggiunge «ho portato le emozioni, attinte dalla mia esperienza personale, come la tristezza, la rabbia, il coraggio e l’inquietudine, però, a differenza di Michele, io nella vita vera dico più parolacce, lui come super eroe è molto polito».


Salvatores ha voluto quindi far crescere il personaggio assieme all’attore e con lui lo ha plasmato mano a mano sul set, scena per scena. «Il regista mi ha diretto chiedendomi sempre cosa pensassi delle battute e dei comportamenti di Michele» conclude «per arrivare poi a costruire un ruolo compatibile con la sua idea di super eroe, innocente ma dotato, come tutti, anche di un lato oscuro. Devo dire che questa interpretazione è decisamente più matura della precedente e ne sono soddisfatto, anche se c’è sempre da migliorare». L’attore oggi da Milano comincerà un tour per la promozione del film, che porterà avanti assieme allo studio teatrale con Edoardo Fainello all’accademia Da Ponte di Vittorio Veneto, dove debutterà alla regia in aprile con “Robin Hood”, in attesa dell’uscita del nuovo film di Mario Martone “Capri batterie”, che vede una sua partecipazione.


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