Gli abiti, le modelle e la luce di Venezia l’eleganza aveva un nome: Dior

A Villa Pisani dal 12 aprile le immagini di Cameraphoto rievocano i fasti di un anno speciale, il 1951
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Il tempo che è passato ha cambiato molte cose: la città, sicuramente; lo stile delle donne; l’idea stessa di eleganza. Ma il 1951 fu un anno magico per Venezia, e quella magia è restituita oggi intatta, accresciuta dal bianco e nero, nella fotografia. Gli scorci più intriganti della città erano stati allora coprotagonisti dalla campagna che in tutto il mondo diffondeva le proposte di quello che era il “sarto” più popolare del momento: Christian Dior.

E, nello stesso anno, il 3 settembre si celebrava a Palazzo Labia il “Ballo del Secolo”, quel Bal Oriental voluto da Don Carlos de Beistegui y de Yturbe, che richiamò da tutto il mondo un migliaio di protagonisti del jet set. Un ballo in maschera che impegnò Dior, con Dalì, il giovanissimo Cardin, Nina Ricci e altri, in veste di creatore dei costumi per gli illustrissimi ospiti.

A testimoniare tutto questo, furono i fotografi di Cameraphoto, l’agenzia fotografica veneziana fondata nel ’46 da Dino Jarach, che in quegli anni documentava tutto ciò che di speciale accadeva a Venezia e non solo.

Per volontà di Vittorio Pavan, attuale conservatore dell’imponente Archivio di Cameraphoto (la sola parte storica vanta oltre 300 mila negativi schedati) e di Daniele Ferrara, Direttore del Polo Museale Veneto, le immagini di quei due storici avvenimenti vengono esposte al pubblico. E ad ospitarle, in quella che si annucia come una delle mostre più fashion dell’anno, dal 12 aprile, è stata scelta Villa Nazionale Pisani a Stra. Pavan ha selezionato 40 immagini della collezione messa in scena a Venezia da Dior.

In quegli anni, ogni sfilata presentava poco meno di 200 modelli, attentamente calibrati tra capi facilmente vestibili e altri più impegnativi. Dior era il nume tutelare della moda di quel dopoguerra. Le sue collezioni erano attese e contese nel mondo. Si valuta che solo per vedere (e acquistare) le sue proposte sorvolassero l’Oceano, ogni anno, 25 mila persone. Ogni suo cambiamento di linea (e ogni stagione ne imponeva uno) veniva accolto con entusiasmo e con critiche feroci, a seconda se si appartenesse al suo “clan” o ad intessi contrapposti.

In ogni caso, nessuna donna che volesse essere alla moda poteva ignorare i dettami del couturier parigino di Avenue Montaigne, una Maison che, nata da appena cinque anni, impegnava già oltre un migliaio di collaboratori. Il suo New look si evolveva stagione dopo stagione.

Nelle immagini di Cameraphoto le bellissime modelle vestite da Dior duettano con Venezia. Canali, chiese, palazzi non sono mai un puro sfondo ma protagonisti alla pari delle creazioni del grande sarto.

Il secondo nucleo di questa affascinate mostra è dedicato al Gran Ballo di Palazzo Labia: per quel mitico 3 settembre a Venezia giunse tutto il bel mondo. Le torce quella mitica notte illuminarono i Duchi di Windsor, i Grandi di Spagna, l’Aga Khan III, il Re Faruq d’Egitto, Winston Churchill, molte teste coronate, principi e principesse, schiere di milionari, artisti come Fabrizio Clerici e Leonor Fini, stilisti come Balenciaga e Elsa Schiapparelli, protagonisti del jet set come Barbara Hutton, Diana Cooper, Orson Welles, Daisy Fellowes, Cecil Beaton, i Polignac, e Rothschild.

Ad accoglierli, in mezzo a nuvole di ballerine e Arlecchini, il padrone di casa che, camminando su piattaforme alte 40 centimetri, dominava abbigliato da Re Sole. —

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